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Napoli. Autista picchiato dalla babygang: “Nessuno dei passeggeri è intervenuto”

L’autista dell’Anm vittima dell’aggressione da parte di alcuni ragazzini in viale Dohrn, a Napoli: “Questa città è cambiata. C’è una carica d’odio incontrollabile”.
A cura di B. C.
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30 giorni di prognosi per la frattura di un omero e con ecchimosi in varie parti del corpo. Se l’è cavata così Giuseppe Perna, 55 anni, autista della napoletana Anm, picchiato selvaggiamente da una baby gang nella mattinata di ieri in viale Dhorn, nel capoluogo campano. La sua unica colpa è aver ripreso i ragazzi che appiccicati alla porta d’uscita del mezzo, non facevano salire nessuno. L’autista, trenta anni di servizio alle spalle, li ha così richiamati all’ordine senza immaginare minimamente cosa sarebbe accaduto. I tre ragazzi gli si sono avvicinati, l’hanno preso e scaraventato sull’asfalto prendendolo a calci e pugni. “Sono caduto con la spalla sul marciapiede. Il dolore è stato lancinante, ma non ho avuto il tempo di capire quanto mi facesse male, perché hanno cominciato a colpirmi con calci e pugni. Soprattutto in testa. Una furia cieca", ricorda il signor Perna a Repubblica.

Nessuno però dei passeggeri a bordo sarebbe intervenuto a soccorrerlo. "No. Alcuni ragazzi hanno gridato: ‘Vergogna, siete la vergogna della scuola’. Alcuni adulti si sono indignati, ma intanto quelli mi pestavano. E quando mi sono alzato e ho provato a difendermi ho sentito una voce: ‘Capo attento, sono minorenni, non ti conviene reagire’. Mi sono sentito così impotente, così piccolo… Poi per fortuna si è fermato un collega dietro di me, Porcelli, che guidava l’R7. Lui e una signora che ha visto la scena dall’auto sono intervenuti, mettendo in fuga quei ragazzi. Anche un signore che aspettava alla fermata di fronte mi ha dato una mano, alla fine".  Sul posto è arrivata l’ambulanza. L’uomo è stato portato al Fatebenefratelli, ha una prognosi di trenta giorni. Dura la condanna dell’azienda ad un gesto definito “vile”. Eppure, secondo il racconto di Perna, i ragazzi non sarebbero stati fermati. “Sono andati a scuola tranquillamente o forse a farsi una passeggiata in Villa comunale e domani magari saranno contenti di leggere la loro bravata sui giornali”, dice.

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