Napoli, banda del buco rubava anche l’energia elettrica: scoperto il covo
Il primo colpo era saltato, erano stati scoperti prima di riuscire a fare irruzione in banca. E così non si erano persi d'animo: avevano aspettato che si calmassero le acque ed erano tornati nel sottosuolo, di nuovo nella stessa galleria, e avevano scavato per la seconda volta quel tunnel che le forze dell'ordine avevano fatto richiudere. Ma anche questa volta è andata male: il nuovo tentativo della banda del buco è stato scoperto dagli agenti del commissariato Vicaria della Polizia di Stato, che nel corso delle indagini sul precedente colpo hanno tenuto sotto controllo il luogo che i criminali avevano individuato come punto di accesso.
Gli agenti sono tornati in un terraneo di via Sersale, che era stato individuato come centrale operativa dei rapinatori perché da lì, tramite il sottosuolo, si poteva accedere all'area in corrispondenza di un istituto di credito del corso Umberto I. Il "basso" era chiuso con un lucchetto. Superato quello, i poliziotti hanno notato all'interno una botola aperta e hanno trovato un buco che conduce alle fogne, in corrispondenza della filiale della banca. In quel punto era stato praticato un nuovo foro nella parete di cemento dell'istituto di credito, parte iniziale dello scavo che avrebbe portato i criminali all'interno.
Durante la perlustrazione sono state trovate due pistole Beretta calibro 765, entrambe cariche, una con 7 cartucce e l'altra con 10, che erano avvolte in stracci e nascoste in buste nere di plastica; rinvenuti anche tute da lavoro bianche, guanti in lattice, cappellini neri, passamontagna, torce, calzerotti, stivali e guanti da lavoro, ovvero tutto il "kit" necessario per la rapina. Infine, gli agenti hanno scoperto come faceva la banda a mettere in funzione gli strumenti da usare per gli scavi: avevano realizzato un allaccio abusivo alla rete elettrica, collegandosi con un cavo al contatore del locale adiacente.