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Napoli, bimbo allergico rifiutato dalla scuola. La preside: “Ha cambiato istituto”

“Questa istituzione non può garantire per la salute del ragazzo e dunque non se ne assume la responsabilità visto il rischio contaminazione per gli alimenti in una mensa che serve circa 800 persone”: questa la risposta della scuola alla famiglia del ragazzo.
A cura di Gaia Bozza
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Michael Sorbo è un ragazzo di 13 anni, sveglio e con molta voglia di fare nuove esperienze. E' stato in America con l'Onu, è stato con la squadra dell'Arsenal per uno stage, è stato a Bruxelles, ha frequentato scuole di inglese all'estero e frequenta da quando era piccolo scuole provviste di mensa. Così si racconta a Fanpage.it, e così ce lo descrive la madre, Vincenza Russo, che però quest'anno si è dovuta confrontare con una situazione nuova: dopo aver superato un test d'ingresso per entrare presso il liceo scientifico sportivo – un liceo statale – del "Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II" di Napoli, con mensa e dormitorio, il piccolo Michael si è visto negare l'accesso.

Il motivo? La sua allergia a latte e derivati, denuncia la signora Russo. In effetti, tra l'istituto e la famiglia del ragazzo c'è stata una fitta corrispondenza, culminata in una lettera da parte della scuola che recita: "Questa istituzione non può garantire per la salute del ragazzo e dunque non se ne assume la responsabilità visto il rischio contaminazione per gli alimenti in una mensa che serve circa 800 persone". A questa lettera, segue una dichiarazione dei cuochi della mensa che descrive una inadeguatezza dei locali e una impreparazione a gestire quella situazione di allergia alimentare. Prima di questo rifiuto formale, al ragazzo – racconta la madre – anche se regolarmente iscritto, non era stato consentito l'accesso alla camera del convitto. La famiglia Sorbo ha prodotto anche un certificato medico dell'ospedale che assicura l'idoneità del ragazzo alla vita comunitaria, ma anche davanti a questo l'istituzione scolastica non avrebbe risposto come ci si aspettava.

Secondo le linee guida nazionali recepite da una legge regionale, le scuole pubbliche dotate di mensa dovrebbero garantire la somministrazione di pasti differenziati alle persone con allergie e intolleranze alimentari. Pasti che dovrebbero essere immuni da contaminazioni sia durante il trasporto, sia durante la preparazione e la consumazione. Dopo il servizio, anche il deputato del Movimento 5 Stelle e membro della Commissione Scuola Luigi Gallo si è interessato alla vicenda e ha segnalato l'accaduto all'Ufficio Scolastico Regionale: "Chiedo se intendete intervenire – si legge nella lettera –  ed in che modo a difesa del leso diritto allo studio e ad una piena integrazione sociale dell'alunno e a salvaguardia dei diritti di tutte le persone che si trovino in pari condizioni, affinché il piccolo Michael Sorbo possa finalmente cominciare l’anno scolastico supportato da tutto il personale della scuola". Intanto, però, la scuola non ha fatto dietrofront e la famiglia di Michael ha trasferito il ragazzo in un altro liceo. Fanpage.it ha provato a parlare con la preside, senza successo: l'unica risposta che ci è stata ripetuta più volte è che "il caso è risolto perché il ragazzo si è trasferito e non è più alunno nostro".

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