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Napoli, centro storico tra degrado e abbandono: il 28 febbraio via crucis per le strade

Commercianti, gestori dei locali notturni, cittadini e spazi sociali in piazza contro l’abbandono del centro storico. La manifestazione terminerà a Largo San Giovanni Maggiore a Pignatelli, dove il Kestè ha chiuso dal 5 gennaio dopo una serie di minacce e violenze da parte degli spacciatori. Rottura totale con il Comune dopo la decisione di distogliere i fondi Unesco dalla riqualificazione dell’area del centro antico.
A cura di Antonio Musella
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Per una volta si sono messi insieme, commercianti, abitanti, gestori dei locali notturni, anche spazi sociali occupati e cittadini, per denunciare lo stato di degrado e abbandono del centro storico di Napoli. Venerdì 28 febbraio ci sarà una via crucis che partirà da Santa Maria la Nova alle 17:30, compiendo diverse fermate, "le stazioni dell'abbandono" come le definiscono gli organizzatori fino all'arrivo a Largo San Giovanni Maggiore a Pignatelli. Nella storica piazza dal 5 gennaio scorso ha chiuso il Kestè, punto di riferimento notturno per tutti gli avventori del centro storico. Davanti alle continue risse, allo spaccio di droga e alle minacce, il proprietario Fabrizio Caliendo ha deciso di dire basa. Critiche al Comune di Napoli sulla scelta di utilizzare in altro modo i fondi Unesco.

Chiude il Kestè: "Siamo in balia della camorra"

Ha denunciato per anni le continue risse, gli spacciatori stranieri e napoletani che liberamente vendono droga nella piazza, le minacce di morte ricevute, le continue vessazioni e alla fine ha detto basta Fabrizio Caliendo. "Dal 5 gennaio ho chiuso per stanchezza, per l'impossibilità di poter continuare a combattere da solo contro questa realtà che sembra "Arancia Meccanica" – spiega a Fanpage.it – con i ragazzi e la movida è arrivata anche la camorra, gli abusivi, gli spacciatori e non se ne sono andati più via. Ho parlato con il Comune e la Questura ma la risposta è sempre la stessa, non hanno risorse per garantire la nostra tranquillità". Il 28 ci sarà anche lui in piazza e la via crucis sui luoghi dell'abbandono terminerà proprio a Largo San Giovanni Maggiore a Pignatelli. "Per una volta ci siamo uniti tutte le forze sane del territorio – sottolinea Caliendo – avevamo una possibilità di rinascita con i fondi Unesco per il centro storico, ma ci sono stati scippati era un'occasione di rivalsa per tutti. Ora rimane solo un enorme corto circuito tra il Comune di Napoli, la Municipalità e il territorio, una situazione che non riesce a risolvere alcun tipo di problema". L'ultima minaccia Caliendo l'ha ricevuta pochi mesi fa: "Tu lo sai che sei morto? Ra-ta-ta-ta" gli ha detto uno spacciatore mimando il gesto di una pistola. Episodio catturato dalla telecamera di uno smartphone.

Addio fondi Unesco, nasce il comitato Lotto 3

Saranno 8 le stazioni dei luoghi dell'abbandono che percorrerà la via crucis: Santa Maria la Nova, piazza deserta con il chiostro dimenticato e la tomba di Dracula; Via Pino Daniele, li dove nasceva il grande artista ora c'è il nulla; Lergo Ecce Homo, dove la camorra ha fatto chiudere un negozio; Piazza Teodoro Monticelli, con Palazzo Penne, da anni fermo in un morire; Palazzo Ammendola e le scale, area pedonale ma parcheggio, casa storica di malaffare; Largo Banchi Nuovi, dove il primo mercato della città antica aveva sede; il Campanile di Santa Chiara e i suoi giardini, campanile chiuso, giardini vandalizzati; Vico Pallonetto a Santa Chiara, dove hanno chiuso tutti gli artigiani e commercianti, l'ultimo dopo Natale; Largo San Giovanni Maggiore , simbolo del braccio di ferro tra camorra, degrado e attivismo civico, ma in solitaria. Il comitato che è nato al centro storico si chiama "Lotto 3" dal nome del lotto di lavori che sarebbero stati previsti dal piano Unesco per il centro antico. Scrivono gli organizzatori: "I lavori del progetto di rivalutazione UNESCO sono stati suddivisi in LOTTI di attuazione. Il LOTTO 3 comprende buona parte del Centro Antico, tra cui,via de Marinis, via Candelora, via Santa Chiara, via Mezzocannone, Largo Banchi Nuovi, che dovevano essere destinatarie di importanti interventi atti a recuperare l'annoso e grave degrado in cui versano tali strade. I fondi previsti per gli interventi, dopo 8 anni di attesa, sono stati distolti improvvisamente dal Comune e destinati a altro. Questa ennesima scelta, assunta senza confronti adeguati con la II Municipalità, con il quartiere, con le persone, rompe il rapporto di fiducia, di sostegno, oltre che “sentimentale”, tra amministrazione centrale e popolazione. Le promesse di recupero di tali interventi con altre risorse non possono oggi bastare a ridarci quella fiducia ormai persa." Il centro storico da sempre bacino di consensi per l'amministrazione di Luigi De Magistris sembra aver voltato le spalle al Sindaco, dopo anni di promesse ed un presente dal sapore apocalittico.

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