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Napoli, colpi di pistola a Soccavo: paura in strada

Momenti di paura a Soccavo, quartiere della periferia occidentale di Napoli, dove sono stati esplosi alcuni colpi di arma da fuoco. A quanto si apprende, ad agire sarebbero stati alcuni giovani su uno scooter, che hanno aperto il fuoco; sul posto la Polizia di Stato, che indaga sulla vicenda. Gli spari, per fortuna, non avrebbero causato feriti.
A cura di Valerio Papadia
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Immagine di repertorio
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Momenti di paura a Soccavo, quartiere della periferia occidentale di Napoli, dove poco fa, intorno alle 18.30, sono stati esplosi alcuni colpi di pistola. Stando a quanto si apprende, ad agire sarebbero stati alcuni giovani a bordo di uno scooter, ma non si hanno ulteriori informazioni a riguardo. Sul luogo sono prontamente giunti gli agenti della Polizia di Stato, che hanno effettuato tutti i rilievi necessari per determinare con precisione cosa sia accaduto e hanno avviato le indagini per rintracciare gli autori. Fortunatamente, stando alle prime informazioni, gli spari non avrebbero causato feriti.

I monitoraggi delle forze dell'ordine hanno rilevato nelle ultime settimane un fermento tra i gruppi criminali, con contrasti che si starebbero acuendo con le festività natalizie, uno dei periodi in cui solitamente gli emissari della camorra si fanno avanti per imporre il pizzo ai commercianti. Con i clan di Pianura, Soccavo e Rione Traiano decimati dagli arresti, si sarebbe creato lo spazio per permettere a "cani sciolti" il tentativo di scalata nelle gerarchie criminali. Un vuoto che era stato sfruttato già da Alessandro Giannelli, che prima di essere arrestato, nel febbraio 2016, da Cavalleggeri aveva cercato di guadagnare terreno tramite alleanze proprio al Rione Traiano e a Pianura. Anche stavolta le forze dell'ordine si concentrano sul quartiere più occidentale di Napoli: i gruppi criminali di Bagnoli, storicamente legati al clan D'Ausilio, avrebbero trovato nuova linfa nella scarcerazione di un pregiudicato dopo oltre 20 anni di carcere, tornato nel quartiere poco dopo l'estate. L'uomo aveva retto il clan nei primi anni 2000 come luogotenente di Mimí D'Ausilio "lo sfregiato"; in sua assenza, aveva rilevato l'Antimafia, la reggenza del gruppo era passata alla moglie.

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