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Napoli come Berlino, la proposta di Giulierini: “Un’isola dei musei e pedonalizzazione”

Pedonalizzazione del tratto tra il Museo Archeologico di Napoli e la Galleria Principe e realizzazione di un “quartiere della cultura” che comprenderebbe oltre al MANN anche l’Accademia di belle arti, il Conservatorio San Pietro a Majella e l’istituto Colosimo. Nella proposta di Paolo Giulierini una rivoluzione urbanistica per Napoli.
A cura di Redazione Cultura
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Non un semplice direttore. O almeno, non come fino a tre anni fa, prima della Riforma Franceschini, abbiamo immaginato essere direttori e soprintendenti vari. Forse anche per questo Paolo Giulierini, nonostante gli oggettivi risultati ottenuti alla direzione del Museo Archeologico di Napoli, non solo in termini numerici, si ritrova di continuo chi, tra esperti e commentatori, prova con asprezza "a mordergli le caviglie". Nonostante ciò, Giulierini va avanti, come ha confermato in un'intervista di oggi a Repubblica, e anzi tra le pieghe delle sue parole prende corpo un'ipotesi affascinante che va ben al di là della semplice tutela e sviluppo del museo che l'anno prossimo smetterà di dirigere, a meno che non venga riconfermato per altri quattro anni.

Qual è l'idea affascinante, in parte già in essere, proposta da Paolo Giulierini alla direzione del MANN? In poche parole si tratterebbe di realizzare, nei sotterranei del museo, un collegamento con la fermata omonima del metrò, in cui allestire una galleria commerciale di eccellenze artigianali ed enogastronomiche campane. Fin qui, niente di nuovo, perché in effetti Napoli e la Campania sono già piene di zone che mischiano in maniera spesso confusa cultura, turismo e cibo. Ben più interessante, invece, è la proposta che Giulierini fa di provare a immaginare quell’isola dei musei che somiglia tanto a quelle presenti a Berlino o Vienna, Giulierini lo definisce "quartiere della cultura" che nascerebbe dalla creazione di un'isola che comprenderebbe, oltre il Mann, l'Accademia di belle arti, il Conservatorio San Pietro a Majella e l'istituto Colosimo.

A cui va aggiunta la Galleria Principe, tramite la pedonalizzazione completa dello spazio tra museo e Galleria. Si tratterebbe di un piccolo grande atto rivoluzionario urbanistico per l'intera città di Napoli, con diverse criticità sul traffico veicolare da risolvere (che già attualmente in zona è oltre i limiti dell'accettabile per una città che non dovrebbe avere Mumbai come riferimento urbanistico), ma molto molto affascinante.

"Sarebbe una svolta colossale che riqualificherebbe i portici e la piazza. Abbiamo avviato un confronto con il Comune, esiste il Contratto di quartiere che si occupa della questione. Proviamo ad attenuare il traffico che strozza l’area e a restituire a questi luoghi il fascino della Napoli del Settecento" ha dichiarato sempre nella stessa intervista Paolo Giulierini, il direttore che ha portato il Museo Archeologico ad essere visitato nel 2018 da oltre 600mila persone e, soprattutto, ha riaperto tutti gli spazi di un museo che soprattutto per mancanza di fondi fino a tre anni fa era chiuso al pubblico per la metà dei suoi spazi. E tra qualche giorno, a partire dall'11 febbraio, la facciata del Museo sarà completamente ingabbiata da una nuova impalcatura per il rifacimento totale.

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