“Sporca, inquinata, piena di ladri”: la guida turistica che demolisce Napoli
Napoli messa sullo stesso piano del Cairo o di Mumbai. La città più “sporca, inquinata e piena di criminalità d’Italia”. La città in cui è possibile effettuare dei “viaggi avventura”, manco si stesse andando nello Yemen o in Afghanistan. La città in cui “i vecchi governi hanno rappresentato un esempio di cui la mafia sarebbe fiera”. Non è la descrizione di Napoli fatta da un leghista incallito, bensì la presentazione del capoluogo partenopeo scritta nero su bianco in inglese all’interno di una guida turistica molto diffusa negli Stati Uniti, a cura di Rick Steves, una autorità nel campo Oltreoceano. Come i turisti possano essere invogliati a venire a Napoli dopo aver soltanto dato una scorsa alle pagine non è dato sapersi, quello che è certo è che l’immagine della città subisce un colpo durissimo, l’ennesimo. Certo, non aiuta che il Comune di Napoli faccia scortare i crocieristi dalle forze dell’ordine al momento dello sbarco, ma il primo biglietto da visita della città gli americani lo ricevono già leggendo un libro sul loro divano di casa mentre preparano le loro vacanze. Un libro che, nella pagina in cui si inizia a parlare di Napoli, tanto per completare il quadro, riporta una foto di un uomo su uno scooter, senza casco e con a bordo un bimbo piccolo che inforca gli occhiali sul naso.
“Supera la tua paura di essere gettato a terra o spogliato dei tuoi beni per parlare con la gente” scrive Steves, giusto per far passare come straordinaria una cosa che dovrebbe essere normale in una città che, per lui, normale non è. Steves ha inserito nella sua guida anche un paragrafo “consigli” che probabilmente serve più a terrorizzare il lettore che a convincerlo a visitare la città. “Dai per scontato che tutti i mendicanti che non hanno menomazioni fisiche sono dei ladri” oppure “ogni capannello di persone è probabilmente uno specchietto per le allodole per coprire gruppi di ladri”. Ancora: “cammina sempre sul marciapiede anche se i napoletani non lo fanno”; “a Napoli fermarsi ad un semaforo rosso è discrezionale”; “i turisti più intelligenti per attraversare la strada si accodano ai napoletani, che generalmente ignorano le strisce pedonali”; “aspetta che le macchine non passino, attraversa con sicurezza e crea un contatto visivo con il guidatore dell’auto che si avvicina a te. Il traffico si fermerà.”
Ancora più inquietante la descrizione che Steves fa della stazione della Circumvesuviana di piazza Garibaldi, dove ci sono i “maggiori rischi di furto”, poiché “è piena di ladri che cercano come prede disorientati turisti con i loro bagagli.” In realtà, Steves non parla così per esperienza personale e lo ammette lui stesso: “Mentre io viaggio tranquillamente ed in maniera confortevole nella Circumvesuviana, ogni anno sento le storie di molte persone che vengono derubate sui treni.”
Che Napoli non sia tutto pizza, caffè e mandolino è indubbio, ma è assolutamente ingiusto paragonarla a città del Terzo Mondo. Steve, però, si fa forza, come è scritto anche sul sito, www.ricksteves.com, del fatto di essere una “autorità indiscussa in America per quanto riguarda i viaggi in Europa”, con trasmissioni radiofoniche e televisive di grande successo alle spalle e con alle stampe oltre cinquanta guide di viaggio. Si spera che non tutte dipingano i posti da visitare come un film dell’orrore.