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Napoli contro il femminicidio, venerdì 31 maggio l’incontro-dibattito Nemmeno con un fiore

Venerdì 31 maggio alle ore 11 e 30 al Caffè Gambrinus di Napoli si parlerà di femminicidio e resistenza alla violenza di genere. Testimonial dell’evento Filomena Lamberti, sfregiata con l’acido dall’ex marito. Parteciperanno: il consigliere regionale Francesco Borrelli, l’assessore regionale, Chiara Marciani, la criminologa, Luisa D’Aniello e la giornalista di Fanpage.it, Angela Marino.
A cura di Redazione Napoli
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“Oggi sono più forte di prima, la violenza non mi ha abbattuto, mi ha fatto scoprire chi ero”. Filomena Lamberti, sfregiata con l’acido dall’ex marito è la testimonial di ‘Nemmeno con un fiore', l’incontro dibattito su femminicidio e violenza domestica che si terrà a Napoli, venerdì 31 maggio al Gran Caffè Gambrinus alle ore 11 e 30.

L'iniziativa nasce dalla sinergia tra Filomena, vittima di tentato femminicidio, la giornalista, Angela Marino, che sulle pagine di Fanpage.it ne ha raccontato la storia, ma non solo. L’evento, che si svolgerà nello storico caffè letterario di Piazza Trieste e Treno, vedrà la partecipazione di esperti e volontari che a vario titolo sono impegnati nel dibattito pubblico sulla violenza di genere. Oltre alla Marino e alla Lamberti interverranno: Luisa D’Aniello, criminologa e psicoterapeuta, che spiegherà quali sono i meccanismi psicologici che regolano le relazioni violente e come interromperne il circuito; Pasquale Filosa, maestro di arti marziali che, invece, darà un piccolo saggio delle tecniche di autodifesa, mentre le volontarie delle associazioni Spaziodonna Salerno ed Eva pro Eva, invece, ci racconteranno il mestiere quotidiano dell’assistenza. Parteciperanno al dibattito anche le istituzioni, rappresentate dal consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borelli e dall’assessore regionale alle Pari opportunità, Chiara Marciano.

“L’evento nasce da due sentimenti – spiega Angela Marino – il primo è l’urgenza di tenere alta l’attenzione su un dramma sociale che ci riguarda e che nessuna donna può fronteggiare da sola. Parlarne, ascoltare le testimonianze è un punto di partenza. Il secondo sentimento è il desiderio di non stare solo a guardare e di elaborare, insieme, strategie di ‘resistenza’ alla violenza”.

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