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Whirlpool chiude a Napoli, la rabbia degli operai

Napoli, corteo operai Whirlpool: in piazza anche il sindaco De Magistris e Potere al Popolo

Manifestazione degli operai della Whirlpool di Napoli nel capoluogo partenopeo. Ha partecipato anche il sindaco De Magistris e rappresentanti di Potere al Popolo. “Nessun licenziamento, no alla riconversione truffa”, lo slogan più gettonato. Il ministro Patuanelli aveva già annunciato venerdì di aver dovuto “interrompere il tavolo perché non ha senso continuare a sedersi dinanzi a persone che hanno già deciso”, spiegando però di continuare “con il coinvolgimento del governo”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Corteo dei lavoratori dello stabilimento Whirlpool di Napoli questa mattina per le strade del capoluogo partenopeo. I lavoratori sono scesi in piazza per ribadire ancora una volta il no a ogni "riconversione" della fabbrica, venduta ad un'azienda elvetica,  e soprattutto la richiesta di garanzie per il proprio lavoro, dopo che con il passaggio di consegne ad essere a rischio possono essere proprio i loro posti di lavoro. In piazza, oltre agli operai, è sceso anche il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris (DemA), che ha intonato "Bella Ciao" assieme ai lavoratori, e successivamente i rappresentanti di Potere al Popolo, che hanno preso parte al corteo che ha attraversato il centro storico partenopeo.

Giunti sulle scalinate della facoltà di Giurisprudenza dell'Università Federico II di Napoli, i manifestanti hanno poi acceso fumogeni colorati ed esposto i loro striscioni, cercando di sensibilizzare l'opinione pubblica e chiedendo il sostegno da parte delle forze politiche. "Nessun licenziamento, no alla riconversione truffa", tra gli slogan più gettonati, assieme a "la Whirlpool è di chi lavora". Ma la paura è che, con il passaggio di mano della fabbrica, possa arrivare anche la chiusura dello stabilimento partenopeo, ed il conseguente possibile licenziamento degli operai.

Venerdì scorso, il ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli (Movimento Cinque Stelle) aveva incontrato la dirigenza italiana della Whirlpool, chiedendo loro "le scuse per i lavoratori e le istituzioni, e il ritiro della procedura di cessione  Due cose per poter riavviare il dialogo interrotto in via unilaterale dall’azienda. L’ho fatto senza alzare la voce, ma con la determinazione di un accordo firmato dalla stessa azienda a ottobre 2018". Ma proprio sul futuro dei lavoratori dell'azienda, il ministro aveva spiegato di aver dovuto "interrompere il tavolo perché non ha senso continuare a sedersi dinanzi a persone che hanno già deciso e che sono eterodirette", ma al tempo stesso spiegato che quindi "la discussione continuerà con il coinvolgimento del Consiglio dei Ministri".

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