video suggerito
video suggerito

Napoli, crollano calcinacci a via Chiaia. Ferito un passante

A Via Chiaia un passante è rimasto ferito sotto un calcinaccio caduto da un palazzo. Cedimenti anche a Via Toledo. Parla un commerciante: “Viviamo con la paura di rimanere colpiti mentre andiamo a lavorare”.
A cura di Angela Marino
0 CONDIVISIONI
Il palazzo di Via Chiaia da cui è caduto il calcinaccio
Il palazzo di Via Chiaia da cui è caduto il calcinaccio

Un calcinaccio si è staccato dal cornicione di un palazzo all'angolo tra Via Chiaia e Via Toledo ferendo un passante che si trovava sotto il balcone dell'edificio. L'uomo è stato trasportato in ospedale in ambulanza. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco che hanno provveduto a mettere in sicurezza l'area interessata dal crollo. A dare la notizia sono stati Francesco Emilio Borrelli dei Verdi e Gianni Simioli, conduttore della Radiazza su Radio Marte. Probabilmente, raccontano, sono state le forti raffiche di vento a determinare il distacco del calcinaccio.

A pochi metri dall'incrocio in cui si è avvenuto l'incidente si è verificato un altro cedimento."All'altezza del numero civico 425 – racconta il commerciante Genny Cardone – c'è stato un altro crollo dove si trova Gay Odin il locale che si trova poco prima di arrivare a Piazza Dante. Il pericolo della caduta di frammenti di cornicione che ha portato alla morte di un ragazzo di quattordici anni qualche mese fa, colpito alla testa, da uno dei massi distaccatisi da un cornicione della Galleria Umberto I, è diventato un vero dramma. "Ogni giorno – confessa il negoziante – scendiamo di casa per andare al lavoro e guardiamo in alto nella speranza di non essere colpiti da una pietra o un calcinaccio. Entrare in alcuni locali della zona è oramai difficile – ammette – Lo stesso Gambrinus ha tutto il lato che affaccia su Piazza del Plebiscito totalmente inaccessibile a causa dei crolli avvenuti dalla Prefettura". Un problema al quale non è seguita una soluzione adeguata in termini di sicurezza, fatta eccezione per le recinzione poste sui luoghi dei crolli per preservare il pubblico. "Noi ci domandiamo perché gli enti locali e la Regione invece di lavorare sull'ennesimo condono edilizio non hanno investito risorse per la messa in sicurezza del patrimonio monumentale e abitativo dei territori. Oramai ogni giorno dai palazzi pubblici e privati cade di tutto".

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views