Napoli dedica un museo a Pino Daniele: sarà patrimonio Unesco
Un lutto quello che segnato la città di Napoli dopo la scomparsa di Pino Daniele, stroncato da un infarto la notte del 5 gennaio scorso, che va al di là di qualsiasi formale adesione ma che rappresenta una perdita identitaria e culturale profonda per il popolo napoletano, tanto che al cantante e chitarrista partenopeo sono stati tributati omaggi che hanno riunito folle oceaniche in sua memoria. E in sua memoria sarà anche lo spazio che aprirà all'interno del Museo Mediterraneo dell'Arte, della Musica e delle Tradizioni. A darne Alessandro Daniele, figlio di Pino, in una intervista al Corriere del Mezzogiorno.
"L’anno prossimo nascerà all’interno del Mamt di Napoli, un’esposizione permanente dedicata a papà. Ci saranno i suoi strumenti musicali, i nastri originali delle incisioni, i video dei concerti, materiali inediti, visite guidate. E tutto – conclude – diventerà patrimonio dell’Unesco. Vorremmo realizzare un piccolo teatro in cui proiettare degli ologrammi per rivedere mio padre in forma tridimensionale nei primi Anni 90 mentre suona la chitarra". La memoria del cantante non rimarrà un simulacro in un luogo chiuso, ma, fa sapere il figlio si tradurrà in iniziative concrete che possano anche incoraggiare i giovani talenti musicali della scena partenopea. Negli obiettivi della Fondazione Pino Daniele, istituita dai familiari del bluesman, c'è anche un progetto "educativo": "Mio padre studiava musica almeno tre ore al giorno. Ecco – racconta Alessandro – vorrei portare nei conservatori il suo metodo, la sua filosofia. Assegneremo borse di studio ai ragazzi di talento che non possono permettersi di pagare una retta".