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Napoli, diciannovenne rapinatore di auto ai semafori incastrato dalle impronte digitali

Il giovane è stato arrestato per due crimini avvenuti lo scorso 4 febbraio: fondamentali le impronte digitali recuperate su un casco e le immagini delle telecamere di videosorveglianza.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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I Carabinieri di Napoli hanno arrestato un diciannovenne con l'accusa di essere il "rapinatore seriale" di automobili ai semafori: è Enrico Lanzi, di Porta Capuana, già noto alle forze dell'ordine e che avrebbe operato con l'aiuto di un complice, ancora da identificare. Sarebbe stato lui l'autore di una tentata rapina ed una rapina consumata lo scorso 4 febbraio sul corso Vittorio Emanuele.

La tentata rapina era avvenuta ai danni di un ventiduenne di Melito, fermo ad un semaforo sul corso Vittorio Emanuele, quando è stato fermato e minacciato con una pistola. Il ventiduenne è però riuscito a ripartire evitando la rapina e seminando i due rapinatori, a bordo di uno scooter. I due, per niente "scoraggiati", avevano puntato un altro automobilista fermo ad un semaforo: si trattava di un ventottenne di Pozzuoli, costretto a cedere l'orologio che i due rapinatori credevano fosse un Rolex. Entrambe le vittime hanno descritto ai Carabinieri i rapinatori che, individuati, si erano dati alla fuga abbandonando lo scooter e scappando a piedi.

Recuperato il mezzo, il casco, uno scalda-collo ed una replica di una semiautomatica, i Carabinieri sono riusciti a rintracciare il Lanzi grazie alle impronte digitali recuperate sugli oggetti, nonché grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza. Lo stesso scooter è risultato poi acquistato dal diciannovenne il giorno prima delle rapine, ma che risultava intestato ad un 57enne che ne aveva intestati a suo nome ben 37. Il diciannovenne, dopo l'arresto, è stato così portato in carcere dai Carabienieri.

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