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Napoli, dipendenti Asia rubano la benzina dai camion dei rifiuti

La Guardia di Finanza di Napoli ha denunciato 14 persone, accusate di fare parte di una banda che rubava gasolio dai mezzi dell’Asia e la rivendeva sul mercato nero, causando un danno all’azienda di un milione di euro; tra loro ci sono anche 5 dipendenti della società della raccolta rifiuti, a guidare il gruppo era un imprenditore napoletano.
A cura di Nico Falco
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Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza ha denunciato all'autorità giudiziaria 14 persone, tra cui 5 dipendenti dell'Asia, l'azienda che si occupa della raccolta rifiuti a Napoli: sono accusati di fare parte di una organizzazione che sistematicamente rubava carburante dagli autocompattatori, coprendo i furti con false certificazioni, e poi rivendeva il gasolio sul mercato nero e si spartiva i guadagni coi titolari delle pompe di benzina che erano d'accordo col gruppo; con questo sistema avrebbero causato un danno all'azienda di raccolta rifiuti di quasi un milione di euro.

I finanzieri del I Gruppo Napoli – 2° Nucleo Operativo Metropolitano hanno ricostruito l'organigramma della banda: a capo c'era un imprenditore napoletano, proprietario di fatto di alcuni distributori di benzina stradali, mentre tra i complici c'erano alcuni dipendenti di Asia; il gasolio veniva rubato dagli automezzi e stoccato in contenitori nelle stazioni di servizio compiacenti che, invece, apparentemente certificavano l'erogazione del carburante con le apposite cedole.

I dipendenti individuati dalle fiamme gialle avevano il compito di falsificare i fogli di uscita degli automezzi, le schede carburante e i fogli di presenza, e di dividere l'incasso proveniente dalla vendita del carburante rubato con i titolari delle stazioni di servizio. Durante le indagini sono stati sequestrati due autocompattatori, dai quali veniva rubato il gasolio, e un distributore stradale, oltre ai contenitori e agli apparecchi che venivano usati per stoccare e poi rivendere il carburante. Secondo le stime della Guardia di Finanza il danno causato all'Asia è di quasi un milione di euro.

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