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Napoli colta impreparata dalla neve. Stavolta chi ha sbagliato?

La decisione del Comune di Napoli che ieri ha disposto l’apertura delle scuole chiudendole poi oggi quando c’è stata la nevicata ha scatenato una serie di polemiche a scaricabarile. De Magistris accusa la Protezione Civile della Regione Campania: ha sbagliato le previsioni meteo. A sua volta l’ufficio regionale replica: “Avevamo lanciato l’allerta già da sabato scorso”. Ma anche la Prefettura aveva revocato le limitazioni al traffico veicolare. E il Comune aveva l’allerta meteo per “gelate persistenti” sul suo sito. A questo si aggiunge un altro elemento: la città ‘del sole’ non ha un piano rischio in caso di freddo.
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Napoli si sveglia con la neve e le decisioni da prendere: chiudere le scuole, chiudere la metropolitana, chiudere gli stazionamenti degli autobus. Una città paralizzata, sì. Ma perché? Era impossibile prevedere prima un evento atmosferico come la neve, nel 2018 quando pure sul cellulare arriva in automatico la notifica di allerta? Alle ore 8.30 di martedì 27 febbraio il sindaco di Napoli e sindaco della città Metropolitana Luigi de Magistris emana una ordinanza con la quale dispone la chiusura delle scuole causa neve.

A quell'ora però l'atto amministrativo è fuori tempo massimo: qualsiasi genitore che debba accompagnare un figlio a scuola aveva già deciso da solo che non era assolutamente il caso di attraversare una città bella in quanto imbiancata ma forse pericolosa per chi non usa avere pneumatici termici o catene a bordo (niente di cui scandalizzarsi, siamo al Sud, non a Bolzano). Gli insegnanti, i bidelli, i dirigenti scolastici sono rimasti fregati, costretti ad anticiparsi per esser puntuali. Mentre perfino il Tribunale di Napoli raccomandava ai giudici di non penalizzare avvocati, testimoni e imputati impossibilitati a giungere in Aula visto l'evento eccezionale, a Napoli andava in scena il caos più totale. L'assessore alle Politiche sociali Roberta Gaeta annunciava una raccolta di coperte per i senza fissa dimora (e solo oggi ce ne accorgiamo?) a Palazzo San Giacomo i telefoni degli assessorati squillano a vuoto.

Proviamo a ricostruire la catena delle responsabilità e del buon senso. Già, perché in casi del genere è obbligatorio avere buon senso. Ieri al Comune di Napoli come ogni giorno è arrivato il bollettino del Centro funzionale multirischi, area Meteorologica della Protezione civile Campania. È consultabile al sito ufficiale. Napoli ricade nell'area 1. E c'è scritto che per oggi si prevedeva schiarita e annuvolamenti senza precipitazioni. Beh, tranne la neve ci ha preso in pieno.

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De Magistris non ci sta a prendersi la colpa della figuraccia e subito tuona: «Il comitato tecnico che si è riunito ieri aveva dato informazioni assolutamente rassicuranti, in base alle previsioni meteo si parlava di ‘colore verde', non c'erano indicazioni per emettere alcun tipo di provvedimento se non quelli adottati ieri sera, come il sale. Stamattina, non perché ci abbia chiamato la protezione civile, ma empiricamente abbiamo verificato che c'erano condizioni uniche, credo che Napoli non abbia mai avuto a memoria una nevicata così forte, e allora abbiamo invitato le persone a non uscire se non strettamente necessario e disposto la chiusura di tutte le scuole. Le previsioni meteo non hanno funzionato e ci hanno fuorviato. Avevamo avuto indicazioni rassicuranti dalle previsioni e dalla Protezione civile regionale».

Anche la Prefettura di Napoli ieri ha cannato le decisioni: il prefetto Carmela Pagano ieri aveva revocato il provvedimento di blocco della circolazione dei mezzi pesanti sul territorio della provincia di Napoli. Se ne accorge il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli che attacca l'Ufficio territoriale di Governo a Napoli: «Assurdo che abbia diramato un comunicato in cui, sulla base delle indicazioni avute dalla Protezione civile, revocava le misure di sicurezza previste per oggi, inducendo in errore anche molti Sindaci che poi hanno dovuto emanare ordinanze di chiusura delle scuole e altre misure per far fronte a un'emergenza non programmata».

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C'è però da dire di contro che il Comune di Napoli qualcosa l'aveva forse intuita: nel bollettino cittadino si parlava di «temperature in ulteriore diminuzione accompagnate da gelate persistenti anche in pianura». E siccome di neve a Napoli le previsioni di ogni tipo, quelle dell'Aeronautica militare e quelle private dei vari fornitori (da IlMeteo.it a 3bmeteo.it) parlavano già ieri, c'è da chiarire quale sia stata la trafila che ha poi portato alla decisione (sbagliata) di tenere aperte le scuole.

Nel pomeriggio la Protezione Civile che fa riferimento alla Regione Campania ha replicato così al sindaco di Napoli: «Avevamo previsto con abbondante anticipo l'arrivo di un'ondata di neve e gelo sul territorio campano. Già sabato 24 era stato inoltrato un comunicato di avvertenze a tutti i sindaci e gli enti competenti per preallertare rispetto alle imminenti nevicate e gelate nonché alla necessità di prestare accoglienza e attenzione ai senza fissa dimora. La stessa nota conteneva un elenco dettagliato di attività tecniche che ciascun ente avrebbe potuto attuare in via precauzionale. Domenica 25 era stato diramato un avviso di allerta per nevicate e gelate valevole fino alle 23.59 del lunedì. Ieri tale avviso è stato ulterioremente prorogato e siamo tuttora in allerta (la scadenza è fissata alle 23.59 di domani, mercoledì 28 febbraio). Si ricorda inoltre che il codice colore inserito negli avvisi è valevole per la sola criticità idrogelogica e idraulica, in conformità a quanto previsto dal vigente sistema di allertamento regionale».

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Su twitter il docente universitario Giovanni Gugg aggiunge un elemento ulteriore ad una discussione che non si può fermare all'assunto «tanto a Napoli nevica ogni cinquant'anni» o peggio ancora allo stereotipo della città del sole: l'assenza del del rischio neve e gelo nel Piano di Emergenza comunale di Napoli.

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