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Napoli, file agli ingressi dei Tribunali: termoscanner e certificati rallentano gli accessi

I controlli anti coronavirus hanno avuto l’effetto collaterale di creare lunghe code anche agli ingressi del Tribunale di Napoli, dove per ogni persona si perdono circa 5 minuti tra la misurazione della temperatura col termoscanner e la consegna dei certificati. Lo denuncia l’avvocato Sergio Pisani, che chiede un ricorso più esteso ai servizi online.
A cura di Nico Falco
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Per ogni persona ci vogliono circa 5 minuti, tra la misurazione della temperatura col termoscanner e la consegna dei certificati. La conseguenza è che i controlli predisposti per ridurre il contagio da coronavirus hanno creato delle lunghe e lente file agli ingressi del Tribunale di Napoli, rallentando le operazioni e portando anche a situazioni di potenziale rischio. Lo denuncia l'avvocato Sergio Pisani, che segnalando la situazione invoca un ricorso più esteso ai servizi online, che potrebbero aiutare a smaltire le code e a velocizzare tutte le procedure.

La maggior parte delle persone in fila, spiega Pisani, è andata in Tribunale per chiedere i certificati al Casellario Giudiziale. Per le misure anti contagio, però, c'è il controllo ai varchi: prima di entrare, chiunque deve sottoporsi al controllo col termoscanner, per verificare che la temperatura non sia superiore a 37.5 gradi (uno dei sintomi dell'infezione da coronavirus), e si deve compilare una autocertificazione. Il procedimento dura circa 5 minuti per ogni persona. Oggi, 12 maggio, sono anche riprese le cause penali che vedono imputate persone che sono attualmente detenute o per le quali è imminente la scadenza dei termini di custodia cautelare, e questo, se non cambiassero le condizioni, porterebbe a file ancora più lunghe ed estenuanti.

"Per gli adempimenti bisogna prenotarsi ma le riposte tardano – spiega Sergio Pisani – ci si ostina a non garantire il deposito e l'accesso agli atti ed ai provvedimenti da remoto e poi si pretende di celebrare il processo da remoto. Così si annienta l'Avvocatura e si mortificano i diritti dei cittadini". Nei giorni scorsi alcuni piani del Palazzo di Giustizia erano stati chiusi e sanificati dopo la scoperta della positività di un magistrato che lavora nell'ufficio gip.

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