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Napoli fu distrutta da tre grandi tsunami nel Medioevo

Una ricerca pubblicata sulla rivista specializzata Scientific Reports ha rivelato che Napoli e le coste della Campania, nel Medioevo – tra il 1343 e il 1456 – furono devastate da tre grandi tsunami, provocati dal vulcano Stromboli, in Sicilia. Al maremoto del 1343 – il primo di cui si abbia contezza in Italia – assistette anche il poeta Francesco Petrarca, a Napoli per conto del Papa.
A cura di Valerio Papadia
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Tre grandi tsunami hanno devastato Napoli e le coste della Campania nel Medioevo, in un arco temporale che va dal 1343 al 1456. A rivelarlo è una ricerca pubblicata sulla rivista specializzata Scientific Reports e condotta dall'Ingv, dal Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pisa, dalle università di Modena-Reggio Emilia e di Urbino, dal Cnr, dalla City University di New York e dall'American Numismatic Society di New York. Stando a quanto rivelato dalla ricerca, gli tsunami furono provocati dal cedimento del fianco nord-occidentale del vulcano Stromboli, nelle isole Eolie, in Sicilia.

Anche Francesco Petrarca a Napoli durante lo tsunami del 1343

Nel 1343 un violento tsunami – il primo di cui si abbia contezza in Italia – si abbatte su Napoli e sulle coste della Campania, devastando il porto dell'attuale capoluogo campano e quello di Amalfi. A Napoli, testimone di quel maremoto, c'era anche il poeta toscano Francesco Petrarca, in città come emissario di Papa Clemente VI e che, in una lettera, racconta di una tempesta che il 25 novembre di quell'anno provocò numerose vittime e affondò moltissime navi. L'altro tsunami provocato dallo Stromboli è invece datato 1392 mentre il terzo – anche in questo caso si ha una data precisa – il 5 dicembre del 1456.

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