Napoli, i lavoratori stagionali dell’aeroporto scendono in piazza: “Non abbiamo futuro”
Mattinata di proteste, a Napoli: in piazza sono scesi i lavoratori stagionali dell'aeroporto di Capodichino, che hanno chiesto alle autorità competenti delle rassicurazioni, economiche e non, sul loro futuro, dal momento che i collegamenti aerei sono ancora bloccati causa pandemia di Coronavirus. I lavoratori stagionali aeroportuali, questa mattina, si sono dapprima recati davanti al Maschio Angioino, dove era in corso la seduta del Consiglio comunale; poi, si sono spostati davanti Palazzo Santa Lucia, sede della Regione Campania. Sugli striscioni che i lavoratori sventolavano campeggiava la scritta: "Non basta un bonus per il presente vogliamo soluzioni per il futuro". I lavoratori stagionali dell'aeroporto di Capodichino chiedono che venga riconosciuto anche a loro il congelamento dell'anzianità, già ottenuto a livello nazionale. Inoltre, per i lavoratori il bonus di 600 euro una tantum non è sufficiente: "Non risolver ilà problema di far quadrare i conti e portare avanti le nostre famiglie. Vogliamo misure di sostegno a lungo termine e tutele occupazionali. Il lavoro per noi oggi è un miraggio, il domani ancora oscuro".
I lavoratori hanno incontrato il sindaco di Napoli
All'esterno del Maschio Angioino, prima che cominciasse il Consiglio comunale, i lavoratori stagionali di Capodichino hanno incontrato il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, al quale hanno consegnato un documento con i punti salienti della loro vertenza. Gli stagionali hanno chiesto al Consiglio comunale di Napoli, vista la partecipazione dell'amministrazione in Gesac, società che gestisce l'aeroporto di Capodichino, di discutere della loro vertenza durante la sessione svoltasi questa mattina.