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Napoli, il livello del mare si sta alzando: entro il 2100 l’intera costa potrebbe essere sommersa

L’Ingv ha ospitato l’evento conclusivo del progetto europeo SAVEMEDCOASTS, nel corso del quale si è discusso dei rischi dell’innalzamento del livello del mare fino al 2100 e dell’impatto che il fenomeno avrà sulle coste del Mediterraneo, sia sul territorio che sulla popolazione, Il rischio è che la costa della Campania e quella italiana che affaccia sul Mediterraneo, così come quella greca, francese ed egiziana, possano essere erose e sommerse dal mare.
A cura di Valerio Papadia
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La mappa dell'Ingv sulle zone costiere a rischio erosione
La mappa dell'Ingv sulle zone costiere a rischio erosione

NAPOLI – Importante l'evento che si è tenuto nella sede centrale dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, che ha ospitato l'atto conclusivo del progetto europeo SAVEMEDCOASTS, finanziato dalla Direzione Generale per la Protezione Civile e dagli Aiuti Umanitari dell'Unione Europea. Il progetto ha esaminato l'innalzamento del livello del mare fino al 2100, che potrebbe mettere a rischio le coste del Mediterraneo, coinvolgendo così non solo la fascia costiera della Campania, ma anche quella italiana che affaccia sul medesimo mare, così come quelle di Grecia, Francia ed Egitto. Durante il progetto sono stati presentati i dati sull'innalzamento del livello del mare, così come i piani di tutela non solo del territorio, ma anche della popolazione: il rischio è che l'aumento del livello del mare possa erodere le zone costiere, rendendole altamente soggette a inondazioni marine. Sono state realizzate anche della mappe ad alta risoluzione in cui sono evidenziate le zone a rischio-

In Campania a rischio anche i siti Unesco

Le mappe realizzate all'interno del progetto SAVEMEDCOASTS evidenziano anche i siti patrimonio dell'umanità dell'Unesco che rischierebbero di essere sommersi dall'innalzamento del livello del mare. L'Italia è il Paese che rischia di perdere più siti Unesco: ben 15, un terzo del totale dei siti a rischio. In Campania, questo rischio si potrebbe tradurre con la perdita del centro storico di Napoli, della Costiera Amalfitana, dei Parchi Archeologici di Pompei, Ercolano e Oplonti e del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano. Per la sua posizione interna, l'unico sito a non subire danni potrebbe essere la Reggia di Caserta.

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