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Napoli, il sindaco Luigi De Magistris: “Lo Stato smetta di strangolare la città e di discriminare il Sud”

“Chiedo di smetterla di continuare quotidianamente a mettere ostacoli che vanno proprio esattamente nella carne viva dei cittadini, degli abitanti e dei più fragili”. Così il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris al termine delle celebrazioni del miracolo di San Gennaro, santo patrono del capoluogo campano.
A cura di Enrico Tata
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"Allo Stato chiediamo di smetterla di strangolare le città, discriminare Napoli e il Sud". Così il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris al termine delle celebrazioni del Miracolo di San Gennaro, santo patrono della città. "Chiedo di smetterla di continuare quotidianamente a mettere ostacoli che vanno proprio esattamente nella carne viva dei cittadini, degli abitanti e dei più fragili. E tra i più fragili spesso ci sono i giovanissimi. Le idee per i giovani ci sono, i giovani a Napoli stanno facendo tanto, ci sono alcuni di loro che fanno le ‘stese'. Io, però, ho conosciuto, in questi sette anni e mezzo tantissimi giovani che non sono andati via, che si impegnano, lo fanno senza chiedere nulla con competenza passione coraggio. Non si racconta che abbiamo anche una migrazione di ritorno. Ora dobbiamo creare le condizioni affinché Napoli sia una città conveniente".

"Napoli va amata, come l'ama San Gennaro. Ciò significa che, guardando alla città, il nostro sguardo deve andare oltre la cronaca che appare una continua condanna per Napoli", aveva detto il cardinale Crescenzio Sepe. All'arcivescovo, che durante la sua omelia ha parlato lungamente del destino dei giovani napoletani, De Magistris ha risposto: "Tutto quello che Napoli sta mettendo in campo, lo sta facendo esclusivamente con le sue forze e non è affatto poco. E' importante l'appello del cardinale perché il senso di comunità coinvolge tutti. Napoli ha bisogno di amore, è ricca di potenzialità con tante sofferenze. E' una città che ha intrapreso la via della rinascita, che va ossigenata, alimentata e innaffiata. Bisogna che tutti quanti si diano a fare e bisogna anche che ci sia una maggiore coesione tra tutte le istituzioni".

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