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Napoli, imprenditore si impicca per i debiti. Il biglietto alla famiglia: “Non sono vigliacco”

Un imprenditore di Pianura, titolare di un negozio di articoli sportivi, si è tolto la vita impiccandosi nel garage della sua abitazione. Da quanto si apprende i debiti e la difficile situazione economica lo avrebbero portato a compiere il gesto. Vicino al corpo senza vita un biglietto indirizzato alla moglie e i figli.
A cura di Valerio Renzi
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Si è tolto la vita ieri pomeriggio un imprenditore napoletano di 54 anni, impiccandosi all'interno del garage della sua abitazione in via Parroco Giustino Russolillo. Vicino al corpo l'ultimo messaggio diretto ai figli e alla moglie. Nel biglietto si parla delle ‘umiliazioni' subite e dei debiti da cui non si riusciva a tirarsi fuori. Poi l'ultimo atto di accusa contro chi pensava non lo avesse sostenuto: "Non sono un vigliacco".

Titolare di un negozio di articoli sportivi, l'uomo avrebbe deciso di togliersi la vita proprio per colpa della crisi e della difficoltà economica. Sul posto sono giunte diverse volanti di polizia e i sanitari del 118, che purtroppo non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Sul corpo dell'uomo è stato disposto come da prassi l'esame autoptico.

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