Napoli, picchiato sul posto di lavoro perché gay
Gaetano De Angelis ha 21 anni e lavora in un minimarket nel quartiere di Materdei. Qui, dopo l'ennesima volta che il proprietario e la figlia lo insultavano pesantemente per il suo orientamento sessuale, riservandogli appellativi come "femminell e merd" o "ricchione di sfaccimm", anche davanti ai clienti, deridendolo, Gaetano ha deciso di dire basta e di chiedere spiegazioni e scuse per quegli insulti. E la risposta non si è fatta attendere, sotto forma di una brutale aggressione però, che è costata al giovane una profonda ferita alla mano destra e diverse lesioni al braccio sinistro, come riporta il referto del pronto soccorso dell'Ospedale Pellegrini di Napoli dove è stato medicato.
Il giovane non solo ha denunciato l'episodio alla magistratura, ma si è anche rivolto all'Arcigay di Napoli per far avere eco alla violenza subita. Un lavoro a nero, 100 euro a settimana, orari di lavoro dettati dai capricci dei proprietari e, come se non bastasse lo sfruttamento sul posto di lavoro, anche quegli insulti per deridere la sua omosessualità. "Arcigay Napoli si augura che la magistratura possa fare presto luce su questa aggressione brutale – si legge in una nota – in cui convergono sia elementi di reiterato odio omofobico sia la situazione critica e vessatoria a cui sono sottoposti tanti giovani lavoratori, costretti dalla necessità, ad accettare situazioni di lavoro vessatorie e inumane".