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Napoli, lasciato agonizzante in strada, operaio morto dopo caduta da impalcatura

Un uomo di età apparente tra i 55 e i 60 anni è stato trovato senza vita ieri, 12 dicembre, su un marciapiedi di via dell’Annunziata, a Forcella, nel centro di Napoli: sarebbe caduto da un’impalcatura nell’androne di un edificio e il corpo sarebbe stato spostato successivamente. In corso indagini della Polizia di Stato.
A cura di Nico Falco
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immagine di repertorio
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Sarebbe caduto da una impalcatura, mentre era al lavoro come imbianchino, in nero. Forse sarebbe morto sul colpo, forse lo avrebbero lasciato agonizzante a terra. E dopo l'incidente sarebbero spariti tutti, dagli operai a chi coordinava. Una serie di condizionali, perché di fatti concreti, al momento, ce ne sono davvero pochi: un uomo trovato sul marciapiede già morto, con traumi compatibili con una caduta da diversi metri di altezza e coi vestiti sporchi di vernice. La salma è stata sequestrata e gli investigatori stanno lavorando anche per dargli un nome: si tratterebbe di un immigrato dell'Est Europa, tra i 55 e i 60 anni.

Il cadavere era stato rinvenuto ieri pomeriggio, intorno alle 16 del 12 dicembre, in via dell'Annunziata, a Forcella. Aveva le gambe fratturate e delle tracce di sangue alla testa e alla bocca, segni che hanno immediatamente fatto pensare a una caduta. A terra, però, non c'era altro sangue e non era caduto dal palazzo adiacente. Sarebbe stato quindi spostato, questa la tesi degli investigatori, probabilmente per depistare le forze dell'ordine, per rendere più difficilmente identificabile il reale punto in cui c'è stato l'incidente. Una mossa che solitamente significa una cosa precisa: cantieri abusivi e operai non in regola, quindi la necessità di evitare qualsiasi tipo di controllo.

Nel corso del sopralluogo gli agenti della Scientifica, intervenuti in supporto alle volanti dell'Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Napoli, hanno trovato delle tracce di sangue all'interno dell'androne di un palazzo e hanno scoperto, all'ultimo piano, un cantiere in corso; è quindi possibile che l'uomo fosse caduto da quell'impalcatura. Tutto intorno, nessun testimone: nessuno, come accade in questi casi, aveva visto nulla.

La storia ricorda quella che avevo visto un'altra giovane vittima, Salvatore Caliano, morto nel luglio 2018: il ragazzo, 21 anni, che lavorava in un bar di via Duomo, era precipitato mentre stava pulendo un lucernario di un edificio della zona, incarico che secondo le successive indagini accettato da una inquilina per 35 euro.

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