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Napoli, lavoratori in nero e macchinari pericolosi: chiusa una sartoria

Controlli per contrastare lo sfruttamento del lavoro da parte dei carabinieri: i militari dell’Arma hanno scoperto in una sartoria a Grumo Nevano, nella provincia di Napoli, che tra i 12 dipendenti, ben 7 lavoravano in nero. Inoltre, i macchinari utilizzati non erano conformi alla legge in materia di sicurezza.
A cura di Valerio Papadia
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NAPOLI – Durante controlli sul territorio per contrastare lo sfruttamento del lavoro, i carabinieri hanno scoperto che, in una sartoria di Grumo Nevano, dei 12 dipendenti ben 7 lavoravano in nero: uno di questi, poi, era anche sprovvisto di permesso di soggiorno. I militari dell'Arma, poi, insieme al personale dell'ispettorato del lavoro di Napoli, hanno constatato come i locali e i macchinari della sartoria non fossero conformi alla normativa vigente in materia di sicurezza; i lavoratori, inoltre, non erano dotati dei dispositivi di protezione individuali previsti dalla legge, così come il titolare non aveva provveduto ad inviare l'apposita documentazione sui rischi per la salute.

Il titolare della sartoria – che produce giacche e pantaloni da uomo -, un uomo di 28 anni originario dello Sri Lanka, è stato denunciato alla competente Autorità Giudiziaria: nei suoi confronti, in totale, è stata elevata una multa di 38mila euro. La struttura, i macchinari utilizzati e i capi di abbigliamento prodotti sono stati posti sotto sequestro.

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