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Addio a Mario Marenco: da Napoli con Renzo Arbore un’amicizia durata sessant’anni

Renzo Arbore racconta quando a Napoli conobbe Mario Marenco, scomparso all’età di 85 anni. Entrambi originari di Foggia, Marenco studiava Architettura alla Federico II. “Io e Mario eravamo conosciuti a Napoli. A Roma poi diventammo parte della stessa comitiva” racconta Arbore che lo paragona ad un altro grande della comicità, Riccardo Pazzaglia, per la sua modestia.
A cura di Redazione Napoli
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Boncompagni, Marenco, Bracardi e Arbore
Boncompagni, Marenco, Bracardi e Arbore

Mario Marenco, ‘l'architetto del sorriso', morto a 85 anni, era definito così per i suoi studi: lo storico umorista, protagonista dei programmi di Renzo Arbore e Gianni Boncompagni, foggiano di nascita, era in effetti napoletano d'adozione avendo – come Arbore, studiato all'ombra del Vesuvio. Marenco raggiunse la notorietà a Roma negli anni Settanta col programma radiofonico "Alto gradimento" scritto con Giorgio Bracardi e condotto dagli stessi Arbore e Boncompagni, per poi arrivare all'apice del successo con “L’altra domenica” e “Indietro tutta”, dove interpretava il personaggio del bambino Riccardino.

Tuttavia egli si laureò in Architettura all'Università degli studi di Napoli Federico II nell'anno 1957. Fu all'epoca che si cementò il rapporto con Arbore. Ed è proprio il poliedrico artista a raccontare: "Io e Mario ci eravamo conosciuti a Napoli. A Roma poi diventammo parte della stessa comitiva. Lui all'epoca era fidanzato con una giovanissima Laura Antonelli. Ed era, come pochi altri, tipo Riccardo Pazzaglia, di una modestia disarmante".

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