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Napoli, migrante restituisce i soldi all’uomo che 10 anni fa lo aiutò

Mustafà, migrante originario del Marocco, ha bussato alla porta di Don Giovanni, l’uomo che 10 anni fa gli prestò dei soldi affinché potesse rifarsi una vita, per restituirglieli: è accaduto nel Napoletano. La storia è stata raccontata dalla nipote di Don Giovanni, che purtroppo è scomparso qualche anno fa.
A cura di Valerio Papadia
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È tornato dall'uomo che, ormai 10 anni fa, lo aiutò, prestandogli dei soldi per rifarsi una vita nel nostro Paese, per ringraziarlo e restituirgli la somma: è una storia bellissima quella che arriva dal Napoletano. I protagonisti sono Mustafà, migrante originario del Marocco che 10 anni fa era arrivato in Italia senza niente e Don Giovanni, anziano partenopeo, suo benefattore. È la nipote dell'uomo, scomparso purtroppo da qualche anno, a raccontare su Facebook questa bellissima storia: "Hanno bussato al mio citofono: ‘C'è don Giovanni? Sono Mustafà'. Un nodo alla gola: ‘Nonno non c'è più. Se vuoi però sali, c'è nonna'. È salito. Ha abbracciato nonna come si fa con una madre. Ha pianto e le ha dato questa busta tra le mani" scrive la donna nel suo lungo post, pubblicando anche la foto della busta in questione.

La nipote di Don Giovanni prosegue nel racconto: "‘Signora Peppa, qui ci sono i soldi che Don Giovanni mi ha prestato dieci anni fa, per andare a lavorare dove abitava mio padre. Ora guadagno bene, ho studiato, ho due bimbi e sono caporeparto in una fabbrica ed è solo grazie ai lui che si è fidato di me. Mi dispiace che non potrà vedere quanto bene può fare una buona azione' ha detto Mustafà alla vedova dell'uomo".

"Mustafà è originario del Marocco e la sua vita é stata un alternarsi di tragedie e difficoltà. Oggi, ha dimostrato che le vicissitudini non ti cambiano, non ti incattiviscono, che una buona azione può cambiarti la vita, per sempre. Che aiutarli a casa nostra si può. Non costa nulla, e ci salva l'anima. Il bene e l'umanità che ritornano. Così chiamerei questo paragrafo della vita. Ci sono giorni che ti ricordano di super normali eroi come tuo nonno, e ti fanno capire che esserci, esserci per davvero per qualcuno è la cosa più semplice, e la più difficile del mondo. Ciao nonno, oggi hai vinto tu e anche questa dimenticata umanità" conclude la donna.

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