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Napoli, nel carcere di Poggioreale cellulari nascosti sotto i materassi e nei televisori

Tre telefoni cellulari scoperti all’interno del carcere napoletano di Poggioreale: questa la scoperta degli agenti della Polizia Penitenziaria nella casa circondariale. I telefoni erano occultati sotto i materassi e all’interno dei televisori: la notizia è stata resa nota dall’Osapp, sindacato di Polizia Penitenziaria.
A cura di Valerio Papadia
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Immagine di repertorio
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Sono frequenti le scoperte di materiale che entra illecitamente, soprattutto telefoni cellulari, all'interno del carcere di Poggioreale, a Napoli. Nella serata di ieri, in una cella della casa circondariale partenopea, sono stati scoperti tre telefonini: erano occultati sotto i materassi e all'interno dei televisori. La scoperta è stata resa possibile grazie alla sinergia degli agenti della Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere e delle forze dell'ordine: a renderlo noto è l'Osapp, sindacato di Polizia Penitenziaria.

Luigi Castaldo, segretario provinciale di Napoli dell'Osapp, ha elogiato il lavoro di tutti gli uomini in divisa che prestano servizio all'interno del carcere di Poggioreale: "Ogni, giorno con spirito di corpo ed abnegazione, contrastano e gestiscono una realtà assai difficile che può sembrare fuori controllo, ma che è solo lo specchio delle improduttive scelte politiche messe in campo nel reinserimento sociale di soggetti abituati al crimine in maniera reiterata. La possibilità di aver un’amministrazione penitenziaria vicina al personale di Polizia Penitenziaria come prefissato dal sig. Provveditore regionale della Campania, dottor Antonio Fullone, rende un servizio utile all’interesse collettivo di tutti, mettendo al primo posto il benessere del personale di Polizia Penitenziaria, dal quale scaturisce un lodevole operato dei poliziotti penitenziari, che purtroppo spesso a causa delle molteplici perquisizioni straordinarie, eventi critici e relative informative burocratiche, sottraggono tempo e uomini dalle primarie competenze istituzionali, vista la grandezza del fenomeno e la mole delle operazioni connesse all’elevato numero di ristretti in proporzione alle risorse umani e mezzi tecnologici disponibili".

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