Napoli, niente ricette mediche a causa dei sistemi informatici bloccati: l’allarme dei medici
Momento difficile, soprattutto per i medici di base, a Napoli e in provincia: al picco dell'influenza stagionale, in questi primi giorni del 2020 si è aggiunto un problema al sistema informatico per le ricette mediche elettroniche, con conseguente difficoltà ad erogarle. "Con gli studi pieni a causa del picco influenzale ci stiamo ritrovando a combattere con i sistemi informatici per le ricette elettroniche che funzionano a singhiozzo. Una situazione insostenibile, che rischia di degenerare in un vero e proprio collasso assistenziale" fanno sapere dalla Fimmg, la Federazione italiana medici di medicina generale, nella figura dei rappresentanti provinciali Corrado Calamaro e Luigi Sparano.
"Un incubo per i medici di famiglia – proseguono dalla Fimmg di Napoli – perché proprio questo è uno dei periodi caldi, a causa dell’influenza di stagione e di tutte le complicanze che ad essa si associano. Con decine e decine di visite al giorno, ci troviamo spesso a perdere un tempo infinito su un interfaccia che funziona a singhiozzo. Decine e decine di pazienti stanno tornando indietro ricette alla mano, lamentando di non essere riusciti a prenotare la prestazione necessaria. Da più parti si sentono dire che la ricetta rossa non va bene, ma questo non è vero. È solo che andrebbe trascritta a mano ed evidentemente questo ad alcuni ‘sportellisti' non è gradito. Tuttavia, negare ai cittadini ciò che spetta loro di diritto non è accettabile".
Sulla vicenda si è espresso anche Silverio Scotti, presidente dell'Ordine dei medici di Napoli: "Quello che sta accadendo va oltre ogni possibile immaginazione. Ben oltre i limiti della decenza e della coscienza. Spero che i direttori generali delle Asl e delle aziende ospedaliere, e più in generale chiunque abbia la responsabilità di gestire il sistema, si adoperi immediatamente affinché sia garantito ai cittadini l’accesso alle cure e alle prestazioni e pertanto che sia chiarito agli erogatori che le ricette rosse sono pienamente valide e non che sono sbagliate o non più valide come viene usualmente detto con la conseguenza che i medici vengano, colmo dei colmi, messi alla berlina e in cattiva luce nei confronti dei pazienti. Non è tollerabile che ancora una volta il medico sia utilizzato come capro espiatorio del sistema, non lo è anche alla luce del clima di grande diffidenza e di violenza che ormai è sotto gli occhi di tutti".