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Napoli, omicidio del 26enne Andrea Saraiello: spunta l’ipotesi di uno sgarro alla camorra

A uccidere il 26enne Andrea Saraiello, giovane incensurato rimasto vittima di un agguato a colpi di pistola venerdì sera a Napoli, potrebbero essere stati sicari della camorra. Dietro l’omicidio forse uno sgarro nell’ambito del traffico di droga.
A cura di Francesco Loiacono
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Emergono le prime indiscrezioni sull'omicidio del 26enne Andrea Saraiello, giovane incensurato ucciso a colpi di pistola venerdì sera a Napoli, vicino all'aeroporto di Capodichino. A parlare di alcune piste investigative è il quotidiano Il Mattino, secondo cui dietro l'agguato mortale al ragazzo potrebbe esserci uno sgarro a un clan camorristico, avvenuto all'interno del traffico di droga.

Il 26enne Andrea Saraiello ucciso per uno sgarro alla camorra?

Saraiello è stato assassinato mentre percorreva a bordo del suo scooter via Bleriot, nel quartiere napoletano di San Pietro a Patierno. A ucciderlo, secondo le prime indiscrezioni, potrebbero essere stati dunque sicari della camorra, appartenenti a qualche clan che controlla il traffico di stupefacenti a Napoli nord. Ma le indagini dei carabinieri del comando provinciale di Napoli puntano anche in un'altra direzione: quella cioè che l'omicidio possa essere maturato in un altro contesto, anche geografico, della città. Saraiello era incensurato, e questo rende più difficile per gli inquirenti ricostruire la cornice all'interno della quale è avvenuta l'esecuzione.

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