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Nella banda del buco di Napoli c’erano un dipendente del Comune e una guardia giurata

Dodici persone sono state arrestate dai carabinieri della compagnia Napoli centro. Sono ritenuti i componenti di una “banda del buco” specializzata in rapine in banche e gioiellerie attraverso i cunicoli delle fogne. Tra i complici del gruppo due insospettabili: un dipendente del servizio fognature del Comune di Napoli e una guardia giurata.
A cura di Francesco Loiacono
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Avevano provato a rapinare banche e gioiellerie, aiutati da due complici insospettabili. I componenti di una "banda del buco" sono stati arrestati a Napoli dai carabinieri della compagnia Centro: nove persone sono finite in carcere mentre altre tre ai domiciliari. Tra gli arrestati figurano anche due persone che fornivano la loro particolare "consulenza" alla banda: un dipendente del servizio fognature del Comune di Napoli e una guardia giurata. Grazie alle loro conoscenze guidavano la banda nel sottosuolo del capoluogo campano verso gli obiettivi designati, scelti prima attraverso un accurato studio a tavolino e poi con sopralluoghi mirati a individuare le vie d'accesso e di fuga. Le diverse mansioni nella banda erano affidate a specialisti: c'era chi studiava il colpo, chi effettuava i sopralluoghi e poi c'erano gli scavatori, che grazie alla conoscenza della rete fognaria (e ai consigli del complice) scavavano tunnel e realizzavano i buchi d'accesso nelle banche e gioiellerie scelte per i colpi. Il lavoro di scavo poteva durare anche mesi, protetto da "pali" che monitoravano i movimenti in superficie: al termine delle operazioni i componenti della banda uscivano dalle fogne vestiti con tute integrali e stivaloni di gomma, a volto coperto e armati di pistole: così assalivano gli impiegati di banca o i commessi delle gioiellerie e li costringevano ad aprire caveau, vetrine e cassette di sicurezza.

Sono sei le rapine attribuite alla banda dai carabinieri tra Napoli e provincia: i colpi, che avrebbero potuto fruttare centinaia di migliaia di euro, sono però tutti stati sventati. A far partire le indagini fu una rapina tentata alla gioielleria Bulgari in via dei Mille nel gennaio 2017. Durante un altro tentato furto in una gioielleria, a Quarto, tre dei componenti della banda erano già stati arrestati. Adesso i 12 devono rispondere a vario titolo di associazione a delinquere, detenzione e porto illegali di armi, rapina, furto aggravato e ricettazione. Nel corso delle indagini, coordinate dalla procura di Napoli, sono stati sequestrati trapani, un martello pneumatico, lampade da minatore, divise di istituti di vigilanza privata e delle poste italiane.

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