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Napoli, procura a polizia, carabinieri e vigili: “Basta foto degli indagati ai giornali”

Il capo della Procura di Napoli Giovanni Melillo con una lunga nota chiede alle forze dell’ordine di non trasmettere più ai giornalisti foto di indagati ed arrestati: “Viola la loro dignità personale”.
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Il procuratore della Repubblica di Napoli, Giovanni Melillo.
Il procuratore della Repubblica di Napoli, Giovanni Melillo.

La Procura della Repubblica di Napoli bacchetta le forze dell’ordine che spesso trasmettono tali immagini agli organi di stampa e dichiara dunque battaglia ai giornalisti che vogliano pubblicare sulle rispettive testate le fotografie degli arrestati o degli indagati. Il capo della Procura, Giovanni Melillo, ha infatti inviato una circolare a tutte le forze dell’ordine in cui si chiarisce che la diramazione delle fotografie segnaletiche per la successiva pubblicazione violerebbe addirittura la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo.

Il procuratore capo chiede a tutti di «assicurare la più scrupolosa osservanza del divieto di indebita diffusione di fotografie o immagini di persone arrestate o sottoposte ad indagini nell’ambito di procedimenti la cura dei quali competa a questo ufficio, segnalando preventivamente le specifiche istanze investigative o di polizia di prevenzione ritenute idonee a giustificare eventuali, motivate deroghe al principio sopra richiamato».

Melillo sostiene che un arrestato sia in condizioni di “particolare vulnerabilità” e per questo non dovrebbe essere diffusa la sua immagine. Riservatezza, identità personale e il diritto alla protezione dei dati personali diventerebbero i principi da seguire, chiarendo che non vanno pubblicate foto se non per “motivi di interesse pubblico”.

La circolare è stata trasmessa a tutti gli organi di vertice di polizia, carabinieri, guardia di finanza, ma anche alla Prefettura di Napoli, in modo da garantire anche la diffusione nei comandi di polizia municipale, ma solo “per conoscenza” al presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania.

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