Napoli, quindicenne entra in una scuola e spara con una pistola a salve
Momenti di paura all'Istituto Superiore "Rosario Livatino" di Napoli, dove un quindicenne ha esploso un colpo di pistola, poi risultata a salve, come se nulla fosse. Il tutto a causa di un "rimprovero" che al quindicenne, evidentemente, aveva dato fastidio.
E' accaduto tutto in pochi minuti: lo scenario è quello di Napoli Est, tra San Giovanni a Teduccio e Barra, a ridosso del parco Massimo Troisi dove sorge l'Istituto Superiore "Rosario Livatino", intitolato al magistrato assassinato dalla Stidda (una sorta di ramo della Mafia, attivo soprattutto nella Sicilia meridionale) il 21 settembre 1990. Un ragazzino prova a scavalcare la recinzione della scuola, ma qualcuno lo nota e gli intima di allontanarsi.
La reazione del giovane, però, è quella che proprio non ci si aspettava: il quindicenne, infatti, estrae una pistola e spara un colpo, prima di fuggire assieme ad un coetaneo. Tanta paura ma fortunatamente nessun danno a persone o cose: il colpo, si poi scoperto, era stato sparato a salve. Allertata subito la Polizia, sono scattate le indagini per risalire al giovane.
Grazie alle telecamere di sorveglianza, l'identificazione è stata rapida e sono scattati subito i relativi controlli. A casa di uno dei due, gli agenti hanno ritrovato un'arma di tipo Beretta, marca Bruni, modello 92 auto, 8mm a salve, priva del tappo rosso e con un caricatore privo di cartucce. A quel punto, messo alle strette, il giovane ha ammesso le proprie colpe, permettendo anche di individuare il coetaneo con cui era fuggito. Per entrambi è scattata così la denuncia alla Procura dei Minorenni: il primo, autore dello "sparo" incriminato, è stato accusato di minaccia aggravata, invasione di edificio pubblico e porto non autorizzato di arma scenica; l'altro coetaneo, invece, è stato accusato di invasione di edificio pubblico.