video suggerito
video suggerito

Napoli, riciclavano soldi sporchi e spacciavano valuta falsa. Indagato anche un giudice

Sono 28 le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla procura distrettuale di Napoli, e portata avanti dai carabinieri del Comando Tutela Ambientale, che avrebbe sgominato questa mattina un’associazione a delinquere dedita al riciclaggio di banconote sporche e a allo spacci di titoli di stato stranieri contraffatti.
A cura di Va.Re.
72 CONDIVISIONI
Immagine

Sono 28 le persone indagate nell'ambito dell'inchiesta coordinata dalla procura distrettuale di Napoli, e portata avanti dai carabinieri del Comando Tutela Ambientale, che avrebbe sgominato questa mattina un'associazione a delinquere dedita al riciclaggio di banconote sporche e a allo spacci di titoli di stato stranieri contraffatti. Un giro d'affari da milioni di euro. Tra gli indagati un nome eccellente: il giudice del Tar del Lazio Franco Angelo Maria Bernardi, già arrestato nel 2013 per corruzione in atti giudiziari. I carabinieri guidati da Sergio De Caprio, il capitano ‘Ultimo' che mise in manette Totò Riina, hanno lavorato per anni a ricostruire la rete criminale.

Il centro dell'organizzazione sarebbe Mauro Russo, in passato già in carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso e riciclaggio, vicino al boss latitante Pasquale Scotti. Russo avrebbe avuto in particolare il compito di reperire il capitale da ripulire, che grazie a complesse operazioni e passaggi di mano, finiva reinvestito in canali più che leciti e truffando istituto di credito e privati. Il sodalizio criminale avrebbe poi favorito in particolare il clan camorristico Belforte, che comanda sul territorio di Marcianise in provincia di Caserta.

Tutt'altro che marginale secondo gli inquirenti il ruolo del giudice Bernardi: addirittura nel suo studio all'interno del Tar del Lazio si sarebbero svolte diverse riunioni dell'organizzazione. Bernardi contribuiva anche "attivandosi al fine di reperire anche all'estero canali finanziari idonei al reimpiego dei titoli falsi e/o contraffatti". Nell'inchiesta risulta coinvolto anche il sindaco di Baia e Latina, comune in provincia di Caserta), Michele Santoro.

72 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views