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Napoli, rione Loggetta: pistola in faccia al pizzaiolo e al padre per rapinarli

La stessa attività commerciale vittima di un episodio-fotocopia tre mesi fa; in passato c’erano state sventagliate di proiettili contro le vetrine, furti con scasso e persino un’automobile usata come ariete per sfondare la saracinesca. Il consigliere Borrelli: “Servono subito più poliziotti a Napoli, commercianti diventati bancomat dei rapinatori”
A cura di Nico Falco
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Un criminale solitario, una rapina lampo con la minaccia di una pistola. Copione classico da alcuni mesi per la periferia occidentale, andato in scena ancora una volta ieri sera. Con tutti gli elementi distintivi del caso: un raid veloce e violento, la pistola puntata sul viso, la fuga solitaria su uno scooter subito dopo. E si è ripetuto anche il nome della vittima: per la seconda volta in pochi mesi il “bancomat dei rapinatori” è stato la pizzeria Pellone di via Mario Gigante, alla Loggetta, quartiere Soccavo.

Il raid è avvenuto intorno alle 22, quando in strada c'è poca gente. Il rapinatore, come ha successivamente denunciato il titolare alla Polizia di Stato, ha fatto irruzione col volto coperto e pistola in pugno. Ha puntato l'arma contro il gestore e suo padre, si è fatto consegnare i 400 euro circa dell'incasso ed è scappato sullo scooter che aveva lasciato poco distante, in via Ciaravolo Rapina praticamente fotocopia di quella che risale al 7 dicembre scorso. “Abbiamo subìto di tutto – dice Mario Pellone, – dalle sventagliate di proiettili contro il locale alle rapine con scasso, fino a un'automobile usata come ariete per sfondare la saracinesca. Dopo una certa ora sono pochi gli esercizi commerciali aperti e diventano preda dei criminali”.

Le pizzerie sono diventate il bancomat dei rapinatori – aggiungono il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e il consigliere comunale del Sole che Ride Marco Gaudini – il territorio non è presidiato in maniera efficace a causa della carenza di agenti, ribadiamo che il ministero dell'Interno deve inviare quanto prima nuove unità”.

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