Napoli, sacchi della spesa davanti al Comune: la protesta di chi è in difficoltà economica
La protesta dei lavoratori in difficoltà a causa della pandemia da coronavirus arriva fino a Palazzo San Giacomo, sede del comune di Napoli: alcuni manifestanti, muniti di mascherine e a debita distanza di sicurezza, hanno portato con loro buste della spesa vuote, a simboleggiare l'impossibilità di fronteggiare una crisi che ha colpito tutti i settori nei due mesi di lockdown dell'Italia. Si tratta, fanno sapere gli organizzatori, soprattutto di lavoratori atipici, in nero, disoccupati e studenti, che in questi due mesi si sono ritrovati esclusi dagli aiuti economici previsti dal Governo Conte bis. Anche molti di questi ultimi, tuttavia, sono alla prese con enormi difficoltà, visto che non hanno ancora ricevuto la cassa integrazione, mentre altre categoria ancora non hanno potuto accedere neppure ai bonus spesa.
"Stamattina a Napoli abbiamo portato i sacchetti della spesa sotto Palazzo San Giacomo, sede del comune di Napoli. Quella spesa che migliaia di famiglie napoletane in difficoltà ancora non riescono a fare", fanno sapere gli organizzatori. Tra i manifestanti, anche gli ex lavoratori A.P.U. (Attività di Pubblica Utilità), che hanno portato con loro uno striscione eloquente: "Le imprese possono aprire e gli Apu possono morire?". La protesta, esauritasi dopo poche ore, ha tentato di sensibilizzare Palazzo San Giacomo su una tematica importante come quella dei bonus spesa: da qui, la richiesta di "allargare i requisiti per distribuire i bonus da 300 euro anche a chi percepisce quote basse di reddito di cittadinanza, di inclusione oppure una pensione sociale", hanno spiegato ancora gli organizzatori.