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Napoli, servono 13 milioni per restaurare i monumenti: donazioni ferme a duemila euro

Da un’analisi sulle donazioni effettuate attraverso il cosiddetto Art bonus, un beneficio fiscale per donazioni liberali volte al restauro di beni artistici, emerge che per gli otto monumenti di Napoli inseriti nel progetto sono stati raccolti solo duemila euro, a fronte dei 13 milioni necessari per il loro recupero.
A cura di Francesco Loiacono
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Fare i conti in tasca alla gente, come si dice, non è mai elegante. Ma per capire quanto concetti sbandierati come l'amore per la propria città e per la propria cultura trovino poi riscontri reali nell'impegno, anche economico, dei cittadini, può essere interessante. È quello che ha fatto il quotidiano Il Mattino, che è andato a controllare a che punto sono le raccolte fondi online promosse dal governo attraverso il progetto Art Bonus.

Scarsa l'adesione all'Art Bonus voluto dal governo

Si tratta in pratica di permettere ai cittadini di contribuire con donazioni in denaro al restauro di alcuni monumenti, ottenendo in cambio uno sconto sulle tasse pari al 65 per cento della donazione. Il senso ultimo dell'iniziativa, è naturalmente quello di far sì che i cittadini si interessino direttamente ai capolavori architettonici e artistici della propria città o regione, intervenendo in prima persona per recuperarli. A Napoli, però, i conti reali rivelano una situazione piuttosto desolante: a fronte dei 13 milioni di euro che servono per gli otto monumenti inseriti nel progetto Art Bonus dal Comune, infatti, al momento sono stati raccolti soltanto poco più di duemila euro. Bruscolini, soprattutto quando si analizza il dettaglio della cifra raccolta per i singoli beni artistici: dieci euro raccolti per il restauro del campanile della chiesa dell'Annunziata, venti per Villa Ebe al monte Echia, addirittura nulla per la guglia dell'Immacolata Concezione in piazza del Gesù.

Per gli otto monumenti inseriti dal Comune raccolti pochi euro

Gli altri monumenti inseriti da palazzo San Giacomo nel progetto Art bonus sono i seguenti: le chiese di San Giuseppe delle Scalze e dei Santi Cosma e Damiano, il complesso di San Gioacchino a Pontenuovo, il Real Albergo dei Poveri e la Fontana del Sebeto, che ha ricevuto la maggior parte delle donazioni. Per restaurarli  tutti servirebbero 13 milioni e 290 mila euro. Una cifra importante, che in altre città e per altri monumenti è stata però raggiunta: Il Mattino cita ad esempio i nove milioni di euro raccolti per l'Arena di Verona o i 600mila euro per gli Uffizi.

Cosa non ha funzionato e non funziona a Napoli? Forse l'iniziativa è poco pubblicizzata e la gente non ne è al corrente. Difficile insomma dare una chiave di lettura univoca alla poca propensione dei napoletani ad aprire il portafoglio per l'arte della propria città. Più facile, invece, per l'amministrazione comunale, intervenire per rafforzare la comunicazione su questa opportunità: per aiutare i monumenti della città c'è infatti ancora tempo, dal momento che l'ultima Legge di stabilità ha stabilizzato e reso permanente l’Art bonus.

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