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Napoli, sigarette di contrabbando dalla Grecia nascoste nei blocchi di pietra, 8 arresti

La Guardia di Finanza ha arrestato 8 persone, accusate di fare parte di una banda di contrabbandieri di sigarette: le stecche arrivavano in Italia dalla Grecia, prima via mare e poi via terra, nascoste in blocchi di pietra o attrezzature industriali. Nel corso delle indagini sequestrate 30 tonnellate di sigarette e arrestate altre 10 persone.
A cura di Nico Falco
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I finanzieri del Gico di Napoli hanno arrestato 8 persone, accusate di fare parte di una banda di contrabbandieri che importava illegalmente in Italia grossi carichi di sigarette dall'Est Europa; i destinatari del provvedimento, emesso dal gip del Tribunale di Napoli, sono stati rinchiusi in carcere e durante le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, erano state arrestate in flagranza altre 10 persone ed erano state sequestrate oltre 30 tonnellate di sigarette.

Il gruppo, hanno accertato gli inquirenti, poteva contare su contatti con "colleghi" stranieri con base operativa in Grecia; proprio nel Paese ellenico, grazie alla polizia locale, è stato catturato il capo della banda, Francesco Stanzione. Nel corso delle indagini, dopo i primi sequestri, era stata anche cambiata la rotta per l'importazione dei tabacchi, in modo da sperimentare nuove strade non ancora conosciute agli inquirenti, ed era stato frazionato il carico, per minimizzare le perdite in caso di ulteriori intoppi con le forze dell'ordine; le sigarette venivano nascoste in carichi legali: in una delle operazioni i pacchetti erano stati infilati all'interno di un carroponte industriale ma in altre circostanze le stecche erano state scoperte anche in blocchi di pietra.

Il tabacco proveniente dall'Est Europa arrivava in Italia via mare, dalla Grecia, a bordo di autoarticolati stranieri; una volta sbarcati nei porti di Bari o Brindisi, i camion si dirigevano verso Napoli, seguendo itinerari che venivano controllati prima del loro arrivo dalle "staffette", che verificavano che non ci fossero controlli delle forze dell'ordine lungo il percorso. Successivamente era stata usata una rotta diversa: i carichi erano arrivati via terra nelle province di Parma e Bologna e da lì erano stati inviati a Napoli.

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