Napoli, soldati circondano e immobilizzano un migrante in piazza Garibaldi: scoppia la rivolta
Un migrante viene circondato e immobilizzato da una pattuglia di soldati in via Firenze, a pochi passi dalla Stazione Centrale di Napoli. Stando al racconto di diversi testimoni i militari avrebbero chiesto al ragazzo, di nazionalità marocchina, di mostrare i documenti. Poi lo avrebbero circondato e immobilizzato con violenza. Moltissimi passanti, napoletani e migranti, hanno assistito alla scena protestando per il comportamento dei soldati. Nei video e nelle fotografie scattate in quei minuti si vedono i soldati circondare e malmenare il ragazzo. Non si riesce a capire però cosa abbia provocato la loro reazione. In un video vengono ripresi alcuni migranti che cercano di allontanare i militari dal ragazzo. Pochi secondi di concitazione, poi la situazione torna alla normalità. Sono state decine le persone che hanno assistito a tutta la scena, avvenuta ieri alle 19 a pochi passi dalla Stazione Centrale, in una zona affollatissima.
Differenti le versioni: migrante picchiato o aggressione ai soldati?
Differenti le versioni delle associazioni. Sulla pagina Facebook del comitato di quartiere Vasto si legge: "Abbandonati e traditi. Dopo un normale controllo da parte dei Militari dell'Operazione Strade Sicure, scatta la rivolta da parte delle cosiddette "risorse". Episodi come questi accadono ogni giorno nel nostro quartiere e tutti fanno finta di non vedere. Ci sentiamo soli e abbandonati. Ora basta, addirittura aggressione allo Stato". Diversa la ricostruzione che si legge sulla pagina Facebook "Napoli senza Confini":
"Un pestaggio tanti contro uno di una pattuglia di militari che sempre più e proprio nell'area più multietnica di piazza Garibaldi si sentono legittimati a qualunque comportamento verso i migranti, mentre non si conosce nemmeno quali sono le loro regole di ingaggio. A questa aggressione è seguita l'indignazione e la protesta di tantissimi passanti sia migranti che autoctoni che hanno assistito all'accaduto. Vogliamo denunciare pubblicamente l'ennesima aggressione razzista con conseguente abuso di potere".