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Napoli, soldi per lavorare nella mensa degli ospedali, ma era una truffa: 6 indagati

Un uomo di 68 anni di Lusciano (Caserta) è finito ai domiciliari e altre 5 sono state sottoposte all’obbligo di firma per una truffa ai danni di alcuni disoccupati: millantando di avere vinto una gara d’appalto per la somministrazione dei pasti in ospedali e cliniche napoletane, l’uomo si era fatto consegnare dei soldi e promettendo l’assunzione e poi si era dileguato.
A cura di Nico Falco
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Avevano appena vinto delle gare d'appalto, e avevano quindi bisogno di dipendenti per coprire i turni. Ed erano disposti ad assumere, a pagamento, i disoccupati che si facevano avanti: dai 100 ai 5000 euro in cambio di un lavoro nelle strutture sanitarie di Napoli, con un futuro assicurato. Almeno, era la storiella che raccontavano a chi aveva bisogno e finiva col cedere col miraggio di un lavoro: in realtà non c'era nessuna gara d'appalto vinta, e ancor meno c'era la possibilità di essere assunti pagando la mazzetta.

A scoprire la truffa, una indagine della Procura di Napoli Nord delegata ai carabinieri, partita dopo una serie di denunce presentate da alcuni disoccupati tra il febbraio 2015 e l'ottobre 2018: le vittime si erano rivolte alle forze dell'ordine e avevano ammesso di aver pagato la somma richiesta, salvo poi vedere quello che credevano il responsabile delle ditte sparire subito dopo aver incassato il denaro. Il responsabile delle truffe, identificato in un uomo di 68 anni di Lusciano, in provincia di Caserta, è stato sottoposto agli arresti domiciliari, nel registro degli indagati ci sono altre 5 persone, destinatarie di una misura dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

I militari hanno ricostruito il modus operandi del truffatore e identificato anche le altre persone che lo avevano aiutato ad agganciare le vittime; il 68enne millantava di aver partecipato con una sua ditta alle gare di appalto per i servizi di somministrazione pasti all'interno di ospedali e cliniche private napoletane, promettendo lavoro ad alcuni disoccupati in cambio di soldi; dopo aver ricevuto la somma pattuita, però, spariva nel nulla.

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