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Napoli, sotto sequestro una parte di Palazzo Reale

Operazione dei carabinieri nell’area adiacente alle Scuderie di Palazzo Reale, il cosiddetto ex-Galoppatoio. La Soprintendenza ha denunciato che l’area del cantiere per i lavori di adeguamento e ristrutturazione era stata adibita a parcheggio da parte dell’Associazione Sportiva Partenope. Si indaga contro ignoti.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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L'area dell'ex-Galoppatoio di Palazzo Reale sequestrata dai Carabinieri.
L’area dell’ex–Galoppatoio di Palazzo Reale sequestrata dai Carabinieri.

L'area adiacente alle Scuderie di Palazzo Reale, il cosiddetto ex-Galoppatoio, è stata sequestrata dai carabinieri partenopei nell'ambito di un'operazione svolta nella mattinata di martedì 14 maggio. Il decreto di sequestro preventivo è stato eseguito dai militari dell'arma, guidati dal comandante del Nucleo Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale di Napoli, guidato dal comandante Giampaolo Brasili, è stato emesso dal gip di Napoli su richiesta della Procura partenopea, che indaga nei confronti di ignoti per il reato di violenza privata. Le indagini sono partite dopo una segnalazione giunta alle forze dell'ordine da parte della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Napoli, che aveva denunciato di essere stata ostacolata durante la realizzazione di alcuni lavori di restauro e di adeguamento delle scuderie borboniche. La controversia era nata tra il Demanio Civile di Napoli e l'Associazione Sportiva Partenope per quanto riguarda l'occupazione e la "titolarità" dell'area stessa. Secondo la denuncia presentata dalla Soprintendenza, la stessa area "occupata" dall'Associazione Sportiva Partenope sarebbe stata trasformata senza alcun diritto un parcheggio di automobili, quando invece sarebbe dovuta essere area adibita a cantiere per i lavori di restauro ed adeguamento: una "trasformazione" dell'area, comunemente definita ex-Galoppatoio, che, tra le altre cose, aveva portato alla presenza divenuta rapidamente fissa di parcheggiatori abusivi nella zona, che "esercitavano" la loro attività nei pressi dell'area del cantiere diventata parcheggio. I carabinieri stanno ora indagando per identificare i responsabili della vicenda: il reato ipotizzato è quello di violenza privata.

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