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Napoli, supereroi in corsia per portare doni ai bimbi del reparto oncologico del Policlinico

Un Natale diverso per i bimbi del reparto oncologico del Primo Policlinico di Napoli. A consegnare loro i doni sono stati Spider Man, Iron Man e Batman, che insieme a Babbo Natale hanno portato un po’ di gioia in corsia. Tra le associazioni che più si adoperano per questi piccoli pazienti c’è l’AGOP che spiega: «I veri supereroi sono loro».
A cura di Gaia Martignetti
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A consegnare i doni di Natale ai bimbi del reparto oncologico del Primo Policlinico di Napoli, quest'anno, sono stati i supereroi. Spiderman, Batman e Iron Man sono diventati aiutanti di Babbo Natale per un giorno. La festa,  preceduta da una messa a cui hanno preso parte, mamme, papà, bimbi, personale ospedaliero e associazioni di volontariato, è durata tutta la mattina, per finire poi tra le corsie del reparto. Anche qui, seppur con un significato diverso, è arrivato il Natale.

Tra le associazioni c'era anche AGOP, che da anni si prende cura dei piccoli e delle loro famiglie, cercando di portare speranza ogni giorno. «Loro sono supereroi, io dico sempre che i bambini e i ragazzi che sono qui sono supereroi e sono eroine, spiega Alba Salvati, vicepresidente di AGOP che aggiunge, le mamme perché hanno sempre un sorriso per tutti, soprattutto per i loro piccoli e questa è una grande risorsa, perchè sono veramente delle eroine, quindi necessariamente supereroi. È un Natale diverso perché è un Natale difficile per questi ragazzi, ma noi cerchiamo in qualche modo di star vicino loro, ai genitori, alle mamme, alle famiglie, perché quando in una famiglia accade una cosa del genere, è tutta la famiglia a subirne le conseguenze, quindi cerchiamo di stare vicino a tutti, fratelli, sorelle, quindi di rendere più lieve questo momento».

Insieme all'associazione e ai supereroi ci sono anche mamme che hanno vinto la lotta contro la malattia e sono qui per testimoniare che è possibile riappropriarsi della vita. Gloria Vernuccio, mamma di un ex paziente, racconta di come questo, in ospedale, sia il suo Natale e quello dei suoi figli. «Io lo dico sempre, spiega Gloria, che c'è l'immenso amore nel dolore, perché io ho conosciuto più amore nella malattia di mio figlio che in tutta la vita, perché qua si capisce il vero valore, anche nelle piccole cose e soprattutto ringraziare ogni giorno che possono aprire gli occhi e dire grazie posso vivere la mia vita invito tutti a tipizzarsi, a iscriversi al registro nazionale di midollo osseo, con un semplice prelievo di sangue venoso, la catena del DNA viene messa in banca dati nazionale oppure nel mondo intero. Questa diventa la tua seconda famiglia, questo è il mio Natale. Sia mio che dei miei figli, veniamo qua anche per poter vedere con mano e rendere viva la nostra testimonianza, che le cose possono e devono andare bene».

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