video suggerito
video suggerito

Napoli, Whirlpool chiude: prima notte di presidio per gli operai a rischio licenziamento

Circa 50 operai della Whirlpool di via Argine, nella zona orientale di Napoli, hanno passato la notte nello stabilimento in segno di protesta in seguito alla decisione della multinazionale di cedere lo stabilimento. Per il 4 giugno è stato fissato un tavolo di crisi al ministero dello Sviluppo Economico, mentre lunedì, 3 giugno, ci sarà un’assemblea coi vertici di Fim, Fiom e Uilm.
A cura di Nico Falco
135 CONDIVISIONI
Video thumbnail
Immagine

Hanno passato la notte davanti allo stabilimento. Circa cinquanta operai dello stabilimento Whirlpool sono rimasti nelle varie aree del sito produttivo in segno di protesta contro la cessione dello stabilimento, comunicata ai sindacati dai vertici della multinazionale. Una mossa a sorpresa, dopo l'accordo dello scorso ottobre, quando l'azienda aveva annunciato un piano triennale di investimenti per 250 milioni di euro per tutte le sedi italiane. La fabbrica per cui invece è stata decisa la riconversione con cessione del ramo d'azienda si trova a Napoli Est, in via Argine, e dà lavoro a 430 persone. I dipendenti hanno presidiato la sala auditorium, la portineria, il parcheggio e il piazzale antistante l'ingresso; altri hanno piantato una tenda da campeggio attrezzata e hanno trascorso la notte a pochi metri dal varco principale di accesso alla struttura. Per lunedì mattina, 3 giugno, è prevista una assemblea all'interno dello stabilimento di via Argine, promossa da Fim, Fiom e Uilm, a cui prenderanno parte i vertici nazionali delle tre organizzazioni di categoria.

Chiude Whirlpool a Napoli

Dopo l'annuncio della cessione gli operai del sito di Varese avevano dichiarato lo sciopero spontaneo in segno di solidarietà. La decisione contrasta con la promessa dei vertici della multinazionale, che lo scorso anno, con un accordo con le sigle sindacali, avevano garantito investimenti mirati per tutti i siti Whirlpool per tre anni, fino al 2021. Per il 4 giugno il ministro dello Sviluppo Economico ha convocato un tavolo di crisi per discutere della situazione. "Molti nostri compagni – afferma Donato Aiello, della Rsu Fiom – sono ancora sotto choc per questa decisione comunicata dall'azienda. Abbiamo passato la notte a discutere e ad organizzare la nostra mobilitazione".

135 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views