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Napule è: se la poesia di Pino Daniele diventa una squallida pubblicità natalizia

Il testo della canzone-manifesto più nota di Pino Daniele diventa slogan per una nota marca di confetti colorati. Perché degradare un simbolo a pubblicità per la Befana?
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Era il 1977, dunque quasi trentotto anni fa, quando un Pino Daniele diciottenne metteva nero su bianco quella che sarebbe stata la sua canzone-simbolo, il manifesto di una generazione immersa nel clima degli anni Settanta che piano piano andava diluendosi in quegli Ottanta da cui «non si esce vivi» per dirla con le parole di un'altra canzone che sarebbe venuta più tardi. Napule è mille culure, mille paure, è a voce de' criature, è nu sole amaro, è addore ‘e mare : la città veniva dipinta in musica ma l'immagine che ne usciva era ben distante dalle gouache napoletane ricche sì di fascino ma altrettanto di stereotipo. La Napoli di quel Pino Daniele era romantica e impressionista, senza alcuna concessione all'oleografia perché drammaticamente consapevole del suo dramma. Na carta sporca e nisciuno se ne importa: era la luce intravista in una tempesta di mare, ecco, più un dipinto di William Turner che il panorama tipico della Scuola napoletana ottocentesca. Quella canzone, fu subito chiaro, diventava un simbolo. Un patrimonio. E proiettava l'artista tra i punti di riferimento della città moderna.

Chi è d'accordo (più o meno) con quanto finora affermato può condividere dunque il sincero dispiacere di chi, oggi, lungo le strade cittadine affollate, caotiche e grondanti di luci natalizie (il Rettifilo, tanto per intenderci) si è scontrato con un grande manifesto pubblicitario di una notissima marca di confetti di cioccolato colorati – gli Mm's prodotti dalla Mars Incorporated – il cui claim è, appunto, la prima frase della canzone di Pino Daniele «Napule è mille culure», e sul rigo successivo a rafforzare l'identità confetto di cioccolato-canzone, la frase «e a sape tutto ‘o munno…» pure questa presa dalla canzone. Chissà, viene da chiedere, se è stato condiviso e autorizzato l'utilizzo di questa canzone. Pino Daniele non aveva certo bisogno di pubblicità del genere. Perché usare una canzone così simbolica e rappresentativa per una squallida pubblicità dell'Epifania?

(articolo modificato il 5 gennaio)

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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