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Nasce a Napoli la prima rete cardioncologica: 10 ospedali in collegamento per curare i tumori

Nasce a Napoli la prima Rete Cardioncologica, che mette in collegamento dieci strutture sanitarie della Campania per la cura dei pazienti oncologici. L’obiettivo è ridurre i tempi di presa in carico dei pazienti, assicurando il trattamento anche per le complicanze cardiovascolari, che oggi costituiscono la causa di morte del 30% delle persone sottoposte a terapie oncologiche.
A cura di Nico Falco
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Dieci ospedali in costante collegamento, per garantire la copertura più completa nella cura dei tumori: sia per i trattamenti antitumorali, sia per seguire le eventuali complicanze a livello cardiologico, oggi causa di circa un terzo dei decessi dei pazienti malati di tumore. La prima rete cardioncologica tra strutture sanitarie nasce a Napoli, e unisce specialisti in cardiologica e in oncologia. Il progetto è stato presentato durante il IV congresso nazionale di Cardioncologia al Pascale, organizzato da Nicola Maurea e Michelino de Laurentiis, rispettivamente direttore della Struttura Complessa di Cardiologia e direttore del Dipartimento di Oncologia Senologica della Fondazione, insieme al direttore generale Attilio Bianchi e al direttore scientifico Gerardo Botti, in partnership con l'MD Anderson Cancer Center di Houston, Universita' del Texas.

"Il progetto di Rete Cardioncologica che parte da Napoli – hanno spiegato Maurea e de Laurentiis –  mette in collegamento 10 ospedali della Campania per garantire un rapido accesso alle cure e un trattamento evidence-based, quindi secondo le linee guida, a tutti i pazienti in terapia antitumorale che devono parallelamente essere seguiti a livello cardiaco per evitare complicanze; le stesse, se non trattate, sono ancora oggi responsabili di circa un terzo dei decessi dei pazienti nei malati di tumore".

La Rete mira a inserirsi sulla rete oncologica campana che è coordinata proprio dall'Istituto Pascale. L'obiettivo della cardioncologica, ha spiegato Maurea, è diagnosticare, prevenire e trattare le eventuali complicanze di natura cardiovascolare nei pazienti che sono sottoposti alle terapie antitumorali, alla luce di un dato importante: i decessi di pazienti oncologici in 5 anni sono dovuti per il 50% alla malattia, ma per il 30% proprio alle complicanze cardiovascolari, che a volte possono essere causati dalle stesse terapie antitumorali.

Gli ospedali che compongono la rete cardioncologica nata a Napoli, ha spiegato de Laurentiis, sono il Pascale, AOU Federico II, AOU Luigi Vanvitelli, AOU Salerno, Ospedale dei Colli, Cardarelli, Ospedale del Mare, ospedale Rummo di Benevento, il Moscati di Avellino e l'ospedale San Sebastiano di Caserta; oltre al collegamento tra strutture, sarà fondamentale anche l'interazione coi medici di medicina generale e coi cardiologi ambulatoriali. Migliorando la connessione, ha aggiunto, si abbatteranno i tempi per la presa in carico del paziente, che sono decisivi nelle malattie cardiovascolari, e si potranno salvare molte vite.

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