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Negozi, bar e un sito archeologico: la rinascita di piazza del Plebiscito

Nella piazza, sotto i portici di San Francesco da Paola, sorgeranno bar e negozi che promuoveranno le eccellenze campane, e un sito archeologico per la scoperta del sottosuolo: questa la storica intesa tra Comune, Prefettura, Demanio e Fec.
A cura di Valerio Papadia
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Il biglietto da visita di Napoli, forse il luogo più riconoscibile e conosciuto della città dopo il Vesuvio, si appresta a subire una storica rivoluzione e a cambiare il proprio volto. Come scrive Il Mattino, domani 26 gennaio, sarà siglato un accordo, inseguito per quasi quattro anni, tra Comune, Prefettura, Demanio e Fec (Fondo edifici di culto) per la riqualificazione di piazza del Plebiscito, relegata ormai a sito di passaggio e territorio di nessuno durante la notte.

L'accordo, come detto, segnerà una vera e propria rivoluzione per la piazza più bella della città. La Prefettura metterà a disposizione del Demanio i locali presenti sotto i portici dell'imponente Basilica di San Francesco da Paola, che verranno così trasformati in negozi e bar. Spetterà al Prefetto Gerarda Pantalone decidere la tipologia degli esercizi commerciali: l'idea è quella di adibirli a negozi che offrono prodotti – non solo gastronomici, ma anche artigianali – che promuovano le eccellenze campane. Il diktat, in linea di massima è: no a baretti rumorosi e invasivi, sì a tavolini (purché riflettano il modello europeo, come in piazza San Marco a Venezia, ad esempio), a concerti ed esibizioni dal vivo.

E poi, ancora. Il Demanio trasferirà al Comune di Napoli la parte ipogea della piazza, ovvero quella sotterranea, così che si possa istituire un vero e proprio percorso archeologico alla scoperta dei misteri e del fascino che contraddistingue il sottosuolo di Napoli.

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