Al bancone dei bar l'ordinazione del caffè espresso ‘alla napoletana' riflette nuovi gusti e correzioni, ed è boom di richieste delle varianti marocchino, macchiato caldo, freddo fino al leggerissimo ginseng, da gustare spruzzato di cacao o in tazza grande. Si direbbe che i consumatori italiani abbiano perso la cultura della moka. Non i partenopei che, sebbene tentati dalle nuove miscele in voga nei bar rimangono fedeli alla tazzina di espresso nero. Meno salutare delle varie miscele speziate? Macché. Dosi singole di caffeina fino a 200 mg e dosi quotidiane fino a 400 mg, l'equivalente di tre tazzine di espresso di qualità robusta, al giorno o cinque tazzine di qualità arabica sono addirittura consigliate. Parola dell'Efsa, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, che ha messo il suo bollino di approvazione sulla sicurezza, in termini di rischi per la salute, sulle canoniche tre tazzine.
E, rassicura, l'Authority europea con sede a Parma, la dose consigliata è adatta anche alle donne in gravidanza, perché non nuoce alla salute del feto. Dosi singole di caffeina fino a 200 mg possono essere consumate anche da chi pratica sport, in quanto non causano problemi né effetti collaterali neanche se "consumate meno di due ore prima di un esercizio fisico intenso". Percepito come nocivo, ma di fatto, se assunto nelle quantità giuste del tutto inoffensivo e perfino salutare, l'espresso italiano inventato nel 1905, rischia quasi di estinguersi di fronte alla concorrrenza modaiola e del ginseng. Non resta sperare in un marchio Doc o Dop, come auspicano baristi e titolari di storici bar, che tuteli la purezza della miscela e il prestigio dell'infuso che finora ha scandito il relax e le giornate di generazioni di italiani. Una ritualità, quella della tazzina nera e fumante difficilmente sostituibile.