Nel negozio di Secondigliano spunta la pistola-soprammobile di Gomorra
Assuefazione criminale o “febbre” da Gomorra? Pistole dorate come soprammobili per “abbellire” la propria abitazione. È la nuova moda che fa capolino nelle vetrine dei negozi dello “struscio” commerciale di Secondigliano. Percorrendo le strade del centro storico del quartiere a nord di Napoli, a metà tra via Vanella Grassi e via Cupa dell’arco, celebri per aver dato natali e radici ai sodalizi camorristici che hanno ispirato libro e serie tv, spunta l’arma gingillo di colore oro con simil-Swarovski incastonati.
Vari i modelli, dal revolver alla semiautomatica, esposti nella bottega che vende casalinghi e arredamento per la casa, in mezzo al comò Luigi XVI e all’abat-jour finto Ottocento, accanto alla grossa tigre di porcellana e al dobermann ringhiante, tra vasi, candelabri e tavolini barocchi. In quel kitsch abbacinante, di ricchezza ostentata e fasto stucchevole, che riproduce pensieri prima che atteggiamenti. Un museo di strada, del design e dell’arte posticci, che esiste oltre il ciak e le analisi sociologiche, nonostante le critiche e le difese. Una moda che ha valicato anche i confini napoletani.
Consultando eBay, è possibile acquistare la pistola soprammobile al modico prezzo di 80 euro, ma a venderla è un negozio di bomboniere di Gioia Tauro. L’interno di casa Savastano fa scuola, eppure viene da chiedersi se è la realtà che copia, mutua icone e stereotipi consacrati dal piccolo e grande schermo oppure se la serie tv Gomorra ha soltanto diffuso un brand già in uso, marchio di uno stile di vita che detta non solo la legge dell’arredo in alcuni pezzi e strati di città?