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Nel trolley droga e quaderno per le consegne: preso il fornitore dei pusher della Stazione Centrale

Una fonte confidenziale ha indicato agli agenti del commissariato Vicaria-Mercato chi era l’uomo che riforniva gli spacciatori nell’area della Stazione Centrale. Girava con la valigia come un viaggiatore: nel trolley che usava per trasportare la droga c’era un quaderno con nomi e quantità da consegnare ai pusher.
A cura di Salvatore Garzillo
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Era il rifornitore dei pusher attorno alla Stazione Centrale di Napoli, girava con un piccolo trolley rosa con l’apertura chiusa da un catenaccio da ferramenta. Camminava spedito ma senza dare nell’occhio, con la sicurezza di chi pensa di passare inosservato. E invece il suo viavai ha attirato l’attenzione della gente del quartiere e qualcuno ha dato precise indicazioni agli agenti del commissariato Vicaria-Mercato che stamattina hanno arrestato in vico Longo a Carbonara lo spacciatore con 900 grammi di marijuana.
In manette un nigeriano di 29 anni, sui suoi documenti c’è scritto che è nato il primo gennaio, la stessa data che riferiscono moltissimi extracomunitari africani al momento della registrazione dopo essere  sbarcati sulle coste italiane.

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Secondo gli investigatori l’uomo, che ha diversi precedenti specifici, è il rifornitore di una rete di spacciatori che vende “erba” nella zona della stazione, la conferma è negli appunti trovati in un quaderno che era nella valigia assieme alla droga. Due pagine fitte di nomi stranieri e quantità di sostanza da consegnare. Gli agenti, dopo aver ricevuto la segnalazione dalla fonte confidenziale, hanno bloccato il nigeriano all’interno di in un palazzo mentre stava confezionando le dosi più piccole con un rotolo di cellophane. Nel bagaglio c’erano pacchetti di diverso peso, da 200 grammi e semplici bustine da pochi euro che sarebbero finite nelle mani dei “cavallini” che vendono al minuto. Nomi che si ripetono più volte sulle righe del quadernone delle elementari e su cui ora sono in corso approfondimenti. Per gli uomini del commissariato il ritrovamento dell'elenco ha un valore anche superiore a quello della marijuana sequestrata. Potrebbe infatti aprire nuovi scenari d'indagine sui profili dei venditori e i loro canali di acquisto e vendita.

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