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Nessuna verità per la famiglia di Angela Celentano, scomparsa sul Faito: caso archiviato

Nessuna verità per Angela Celentano. Archiviata dalla procura di Torre Annunziata l’inchiesta sulla scomparsa della bambina di Vico Equense avvenuta sul monte Faito (Napoli) il 10 agosto del 1996. Le indagini si erano concentrate sulle persone presenti sul monte Faito il giorno della scomparsa.
A cura di Angela Marino
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Nessuna verità per Angela Celentano. Archiviata dalla procura di Torre Annunziata l'inchiesta sulla scomparsa della bambina di Vico Equense avvenuta sul monte Faito (Napoli) il 10 agosto del 1996. Le indagini si erano concentrate sulle persone presenti sul monte Faito il giorno della scomparsa. Alcuni testimoni, tuttavia, sono morti e dagli altri non sono emersi elementi utili. I fatti risalgono a 24 anni fa.

La mattina del 10 agosto 1996 i genitori di Angela Celentano, 3 anni, partecipano con altre 40 persone, alla gita annuale al Monte Faito che la Comunità Evangelica di Vico Equense (Napoli). Poco dopo le 13, il padre di Angela si accorge che la figlia non è più lì intorno a giocare con le sorelline. Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia ed l'Esercito, cercano per giorni la bimba sui boschi del Faito, ma senza alcun esito. Una testimonianza importante individuerà un misterioso uomo con il codino alla guida di una Lancia Prisma targata Perugia avvistata nei luoghi della scomparsa quel giorno stesso. In molti credettero che fosse il sequestratore di Angela, ma la pista non portò ad alcuna svolta. Tre anni dopo i sospetti cadono su alcuni membri della famiglia Celentano, in particolare sullo zio, che uscirà poco dopo dalle indagini.

Ben quattordici anni dopo la scomparsa, nasce la famosa pista messicana. Il 25 maggio 2010, sulla casella di posta cerata da Catello e Maria Celentano, sul sito a lei dedicato alle ricerche della figlia, compare una mail proveniente dal Messico, firmata da tale Celeste Ruiz, che si qualifica come Angela. Secondo quanto racconterà alla famiglia, sarebbe stata rapita in Italia da una coppia che poi si era trasferita in Messico. È solo la prima di una serie di messaggi che la fantomatica Celeste scambia con la famiglia di Angela. Alla mail è allegata una foto con il volto di una ragazza ventenne i cui lineamenti appaiono compatibili con quelli di una foto di Angela invecchiata con la computer grafica. La misteriosa Celeste viene cercata ovunque, fino a quando non è lei stessa a farsi avanti. Si chiama Brissia, è una psicologa di nazionalità messicana, è la donna della foto, ma non è Angela. Un mitomane le ha rubato la fotografia per poter scrivere alla famiglia Celentano dando false speranze. Dopo che la pista ‘messicana' viene messa da parte, la Procura torna a indagare sui familiari per poi archiviare definitivamente il caso.

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