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Nessuno se ne cura, le palme di via Marina stanno morendo: i cittadini le annaffiano

A causa del cantiere aperto da anni per i lavori di riqualificazione di via Marina, la strada che costeggia il porto di Napoli, le suggestive palme che sorgono stanno morendo, soffocate dai lavori e dall’incuria. Così, visto che nessuno se ne prende cura, ci hanno pensato i cittadini, che grazie ad un’autobotte messa a disposizione da un imprenditore, le hanno annaffiate per cercare di salvarle.
A cura di Valerio Papadia
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Sono ormai anni che via Marina, la strada che costeggia il porto di Napoli, importante arteria che collega la zona del Lungomare al centro storico, alla Stazione Centrale e a Napoli Est, è un cantiere aperto. I lavori di riqualificazione della strada, cominciati sotto i migliori auspici, sono ormai praticamente fermi. E così, vista la situazione, le caratteristiche palme che sorgono in via Marina, imbrigliate nel groviglio dei lavori e preda dell'incuria, rischiano di morire. Per cercare di salvarle, laddove le istituzioni palesano delle lacune – il Comune, ad oggi, non sembra preoccuparsene – sono scesi in campo i cittadini e le associazioni.

E allora, su proposta del consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e dell'associazione "La voce dei Quartieri Spagnoli", i cittadini ma anche i commercianti della zona si sono adoperati per annaffiare le piante con l'intento di salvarle, anche grazie all'aiuto dell'imprenditore Roberto Fogliame, che ha messo a disposizione un'autobotte. In alcuni casi, data l'incuria e la prolungata siccità che avevano reso il terreno arido, è stato necessario l'utilizzo di zappe e picconi per predisporre la base da irrigare. "In attesa che si sbrogli la situazione burocratica e che il Comune possa intervenire, invitiamo gli abitanti, i commercianti e gli imprenditori ad adottare una pianta. Basta un secchio d'acqua ogni tre giorni per risolvere il problema" dicono Borrelli e l'artista Salvatore Iodice.

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