Nicola Cosentino condannato a 9 anni per concorso esterno in associazione camorristica
È arrivata la sentenza per Nicola Cosentino, ex esponente del Pdl: nove anni di reclusione per concorso esterno in associazione camorristica, la condanna per l'ex sottosegretario per l'Economia nell'ultimo Governo Berlusconi. La sentenza è stata letta nel Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Cosentino era oggetto di un'inchiesta sui suoi rapporti e quelli della sua famiglia con il clan dei Casalesi, una delle famiglie camorristiche più potenti della provincia di Caserta e di tutta la Campania. Secondo gli inquirenti Cosentino è stato il referente politico-istituzionale dell'organizzazione camorristica dal 1980 al 2014. Per il politico il pm Alessandro Milita, lo scorso 13 ottobre, aveva richiesto una condanna di 16 anni di reclusione. "E' il processo più grave che c'è oggi in Italia. Nicola Cosentino era legato ai Casalesi da un saldo accordo politico-mafioso che, come si evince dal racconto dei collaboratori di giustizia, risaliva al padre e che permane ancora. È facile fare carriera così, fare i soldi così, ma si finisce in carcere. Spero che la sentenza ponga la parola fine alla storia di Cosentino, e che nessuno a lui collegato lo emuli", erano state allora le parole del procuratore.
Il nome del politico era già emerso nel 2013 nel corso di un'indagine sempre sul clan dei Casalesi, per la quale era già finito in carcere. Lo scorso giugno, poi, Cosentino era stato condannato dalla procura di Napoli Nord a quattro anni di reclusione per la corruzione di un agente della Penitenziaria nel carcere di Secondigliano presso il quale il politico era detenuto. "E' una sentenza che non mi convince. La valuteremo. Sono convinto che Cosentino non abbia commesso il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, aspettiamo le motivazioni", ha commentato uno dei legali di Cosentino, l'avvocato Agostino De Caro.